Trecentoventicinque giorni dopo il secondo, letale crack, Alessandro Florenzi torna a stregare il suo Olimpico. Di Francesco lo ha atteso per mesi e lui lo ripaga nel migliore dei modi: impiegato come terzino destro, sfodera i polmoni di titanio – aitante, macché convalescente -, fa buona guardia neutralizzando i tagli avversari e si sfoga nella metà campo veronese tra passi felpati, allunghi, preziosismi e pennellate. La più importante arriva alla mezz’ora: dopo una finta per rientrare sul sinistro, s’inventa una parabola delicata che Dzeko deve solo appoggiare dentro, quasi fosse di cristallo.
Di Francesco lo coccola e pensa a come schierarlo
Il muscolo di cristallo è ormai cosa nota, ma Eusebio lo coccola: “Ciò che spicca di lui è la grande personalità, la capacità di avere un atteggiamento differente. Dal basso gioca semplice, ma davanti rischia. Fa la differenza”. C’è da aspettarsi di tutto, dunque, anche che il ct possa decidere di schierarlo come mezz’ala nei tre di centrocampo – spesso sofferenti -, o persino esterno alto. Lui, scanzonato ma serio come nessuno, pensa solo a sollazzare gli innamorati. E pensa pure, a dirla tutta, a un ritorno in azzurro: “Ci penso, ma prima penso alla Roma”.
Ain’t no sunshine when he’s gone
Edin è decisamente meno solo. Certo, El Sharaawy lo scorta per tutta la partita, Nainggolan è l’Harvey Keitel di Pulp Fiction, ma sull’out di destra si sente la differenza con le spinte di Bruno Peres. Florenzi arriva a giocare a ridosso delle punte, è l’uomo della superiorità numerica nelle ripartenze.
Nel giorno (e nel nome) del 16 settembre
Ripartenze. Corsi e ricorsi storici. Non poteva che essere il 16 settembre il giorno dell’ennesima nuova vita eccezionale: nello stesso giorno del 2012 infilava il Bologna siglando la sua seconda rete di sempre; esattamente un anno dopo, stessa scena contro il Parma. E poi il 2015: in quale data mai avrebbe potuto sorprendere l’alieno blaugrana Ter Stegen, con l’irrisione di quello scarpino gavazzatore? Il 16 settembre, è ovvio. “Cosa succederà il 16 settembre 2018? Magari la nascita di un’altra figlia”. Il destino (come Ale) sta parlando in modo inconfondibile: è il destino, tormentato, di chi è speciale.