“Don’t cry for me, Argentina”, scriveva nel 1975 Andrew Lloyd Webber nella canzone per il musical “Evita”, indimenticabile moglie del presidente Peròn. A far piangere l’Argentina lo scorso sabato, invece, ci ha pensato l’italianissimo pugile Fabio Turchi detto “Stone crusher” (lo spaccapietre) che, nell’incontro valevole per il titolo internazionale silver WBC dei pesi massimi leggeri, ha riversato la sua micidiale forza fisica sul malcapitato argentino Cesar Crenz, alias “El Ruso”.
La cronaca dell’incontro
La suggestiva cornice di Sequals, città natale del boxeur campione del mondo Primo Carnera, è stata propizia al giovanissimo Turchi (fiorentino classe 1993 imbattuto nei professionisti dopo 12 incontri) che ha chiuso la pratica Crenz in sole quattro riprese. Nonostante la maggiore esperienza vantata dal rivale argentino, “Stone crusher”, dopo aver preso le misure a “El Ruso” nella prima ripresa, ha iniziato già dalla seconda ripresa a palesare la sua strategia per l’incontro: cercare il KO con violentissimi colpi al corpo combinati ai diretti ed ai ganci al volto. Una strategia che riporterà certamente alla mente dei cinefili amanti del ring le parole di Christian Bale nel film “The fighter” che, mentre allenava suo fratello, ripeteva il mantra “testa-corpo, testa-corpo” per scandirne i pugni. Tale stile di combattimento ha iniziato a dare i suoi frutti alla ripresa successiva, quando un diretto sinistro allo stomaco di Turchi ha fatto barcollare l’argentino, il quale ha cercato una reazione che non ha impensierito però l’italiano, chiusosi in una guardia serratissima. Alla quarta ripresa il martello dello spaccapietre fiorentino si è abbattuto definitivamente con tutta la sua violenza sul busto di Crenz: prima un montante sinistro al fegato, poi una combinazione di ganci che mette al tappeto una prima volta “El Ruso”, ed infine un micidiale sinistro-destro che ha colpito in pieno la testa e la milza dell’argentino mandandolo KO.
Il futuro prossimo del giovane campione
Dopo questa vittoria a Fabio Turchi si spalancano le porte del Nuovo Mondo, visto il contratto appena firmato dal giovane fiorentino che lo porterà a misurarsi con un’esperienza triennale negli States, e che certamente lo formerà ancora di più a livello mentale e professionale. A questo punto sorge spontanea una domanda tra addetti ai lavori e semplici appassionati: chi sarà il prossimo a piangere sotto i colpi dello “spaccapietre” fiorentino?