Nei prossimi tempi le sale cinematografiche saranno scosse da una pellicola dirompente. Quentin Tarantino sta infatti lavorando ad un film su Charles Manson, il noto e affascinante criminale statunitense, il cui nome è legato ad alcuni dei crimini più efferati e senza senso della storia del ‘900.
L’accoppiata non poteva essere migliore. Il regista americano è il più indicato per far esplodere quella miscela esplosiva di violenza, droga, occultismo e musica che ha insanguinato gli Stati Uniti durante un folle 1969, nel quale Manson e i suoi accoliti hanno ucciso. Del film faranno parte probabilmente nomi come Brad Pitt, la stupenda Margot Robbie e Jennifer Lawrence.
Per capire quanto può essere deflagrante il film in questione, è bene ricordare brevemente la storia di Charles Manson. Nato nel 1934 in condizioni disagiate, padre ignoto e madre di facili costumi, il nostro trascorse l’adolescenza fra un riformatorio e l’altro, diventando un criminale incallito dalla grande capacità oratoria. Le sue lunghe permanenze in carcere, anche in età adulta, gli permisero di approfondire argomenti come l’occultismo, il satanismo, la magia nera e l’ipnotismo. Nel 1967, uscito dall’ennesima detenzione, Manson decise di diventare un musicista Hippy, ma fallì nel suo intento. Da li iniziò a covare rancore verso il mondo dello spettacolo. Nel frattempo aveva fondato un gruppo dai tratti religiosi, la Famiglia, di cui era guida spirituale e i cui componenti, totalmente soggiogati, usavano droghe e praticavano rituali orgiastici.
La Famiglia si macchierà di numerosi omicidi, qualcuno dice rituali, paragonabili a quelli delle italiane Bestie di Satana. Fatto sta che a farne le spese fu anche la moglie di Roman Polanski, Sharon Tate, incinta di otto mesi. Ad accrescere la suggestione legata a questo omicidio fu il fatto che, la notte della strage in cui venne uccisa la Tate, Polanski era in Europa a girare un film sul satanismo, Rosmary’s Baby.
Manson era anche ossessionato da una teoria da lui elaborata. I Beatles all’epoca avevano pubblicato la canzone Helter Skelter, che in italiano si traduce in “confusione”. Il buon Charles, fra un po’ di hashish e un po’ di LSD, aveva intuito che quel brano era in realtà una rivelazione profetica. Ci sarebbe stata una vasta guerra razziale fra bianchi e neri, vinta da questi ultimi che, totalmente incapaci di gestire la società, sarebbero poi stati soggiogati dai componenti della Famiglia.
Per tutti questi elementi, oltre che per lafama di manipolatore, quasi di stregone, nella cultura popolare Charles Manson sopravvive tutt’ora e, proprio qui, si torna a Tarantino. Questo regista è infatti uno dei cantori della cultura pop del nostro tempo, grazie ad una capacità senza precedenti di celebrare sul grande schermo gli elementi che formano l’immaginario collettivo, talvolta rielaborandoli e dando loro nuova vita. Si pensi, per dirne una, agli ultimi lavori riguardanti l’ambientazione western.
Charles Manson, personaggio totalmente negativo, non è mai uscito dalla testa delle persone e non poteva che essere attenzionato, prima o poi, dal vulcanico regista.