Sembra che il caso Donnarumma abbia fatto scoprire agli italiani l’onnipotenza dei procuratori sportivi. E che adesso, incarnata nelle fattezze rurali del numero uno di tutti loro, Mino Raiola, l’avidità degli agenti del pallone sia un problema per il calcio italiano.
E proprio mentre il portierino dell’Under 21 veniva massacrato, la Figc ha pubblicato sul suo sito ufficiale i numeri relativi al volume d’affari dei procuratori in Serie A. Cifre che, con la premessa secondo cui “rappresentano i corrispettivi comunicati dai Clubs, salvo eventuali e successive modifiche contrattuali e/o mancato avveramento condizioni, a titolo di servizi resi da Procuratori Sportivi durante il periodo indicato dal 1 gennaio al 31 dicembre” parlano chiarissimo: il nostro campionato, in tutto il 2016, ha versato nelle capienti tasche dei rappresentanti del pallone una somma che sfiora i 200 milioni di euro, attestandosi, per la precisione, a 193,3 milioni di euro.
La Juventus guida anche questa classifica. Da gennaio a dicembre dello scorso anno ha versato poco meno di 51,9 milioni di euro. Con gli stessi soldi, il Chelsea vuole soffiare Insigne al Napoli, un anonimo compratore citato dalla Bbc ha acquistato un paio di orecchini di diamanti in un’asta svizzera, Mediaset avrebbe dovuto pagare una supermulta poi ribaltata dal Tar.
Segue a lunghissima distanza l’Inter cinese che di soldi per procuratori ne ha spesi poco meno di 24 milioni. È quanto Cristiano Ronaldo incassa dalla Nike, quanto (più o meno) hanno incassato Juventus e Barcellona per la finale di Champions, quanto è stata valutata la collezione privata di tutte le 59 auto di James Bond messe all’asta dal magnate edilizio Michael Dezer.
Staccatissimo, al terzo posto, c’è il Milan che nel 2016 ha sborsato poco più di quindici milioni e mezzo a favore di procuratori e rappresentanti, tallonato a poco meno di 13 milioni spesi dal Napoli di Aurelio de Laurentiis e dalla Fiorentina dei Della Valle. Poi c’è il Toro di Cairo che per poco non sfonda gli undici milioni (spendendo poco meno di quanto incassò, nel 2013, cedendo Ogbonna alla Juventus). La Roma ha speso poco più di 8,5 milioni.
Il più sparagnino di tutti è (manco a dirlo?) il patron della Lazio Claudio Lotito. La società biancoceleste, nel 2016, ha dato circa 700mila euro ai procuratori. Con il paradosso che, per la stessa voce di spesa, Lotito ha speso (quasi) tre volte tanto per la Salernitana in B che, per il 2016, ha dovuto sborsare circa 1,9 milioni di euro per gli agenti.