Quella di Cardiff non sarà una gita. La Juventus deve vincere e, come già ha dimostrato contro il Barcellona, può farlo. Anche se gioca contro i mostri del Real Madrid. Le ragioni per le quali i bianconeri possono conquistare la Champions League sono, più o meno, le stesse che li hanno portati al successo contro Messi e compagnia scalciante.
Ma non è tutto, e non basta. Vincere in Europa, per questa Juventus, rappresenta la coronazione di un ciclo cannibale cominciato quando la squadra venne retrocessa d’imperio in serie B per il caso Calciopoli. A Torino, quella scelta e quei processi (sportivi e penali e soprattutto mediatici) non sono mai andati giù. Perciò sarebbe a dir poco esaltante, per la Juventus, alzare al cielo di Cardiff la Coppa più ambita d’Europa. A dieci anni esatti dalla vittoria, senza sconti e senza mai un solo (vero) inciampo, del campionato di serie B cui fu costretta dopo la revoca dello scudetto.
C’è però un’altra ragione perché a Cardiff, Cristiano Ronaldo e Karim Benzema non troveranno gente rassegnata e pronta a lasciarsi immolare sull’altare dei galacticos. C’è Max Allegri, in primo luogo, che dopo aver raggiunto due finali in tre anni deve vincere perché solo così riuscirà (definitivamente) a scrollarsi di dosso l’ombra di Antonio Conte. C’è Gigi Buffon e il vecchio blocco juventino, da Chiellini fino al “nuovo” Bonucci che vogliono far capire a tutti quanto sia forte la squadra più forte d’Italia. C’è Paulo Dybala che deve consacrarsi top player. C’è Gonzalo Higuain che deve urlare al cielo tutta la sua rabbia e farla arrivare fino agli uffici di Aurelio de Laurentiis.
La Juve non può far altro che vincere. E concludere un ciclo iniziato dieci anni fa. Nell’unico modo possibile, seguendo alla lettera il comandamento di Boniperti: vincere non è importante, è l’unica cosa che conta.