Viola di rabbia: Fiorentina scippata di ‘rigore’, la storia si ripete e si accanisce contro i gigliati che vedono infrangersi il sogno Champions’ davanti allo svarione dell’arbitro Bergonzi di Genova. Un penalty scandaloso, poi trasformato da Mario ‘Baro’-telli contro il Siena, quasi quanto quello assegnato dall’allora fischietto Pieri a Liam Brady, in quel Catanzaro-Juventus di 31 anni fa che regalò lo scudetto della seconda stella ai bianconeri a discapito proprio dei viola allenati allora dal mitico Picchio De Sisti.
Allora nacque il refrain ‘Meglio secondi che ladri’, oggi sarebbe materia di interrogazioni parlamentari. Già nella mattinata di lunedì il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha prima gridato allo scandalo sportivo e poi ha attaccato duramente, da Radio24, il governissimo di Enrico Letta e Silvio Berlusconi sul tema della sospensione dell’Imu. Una ripicca del sindaco di Firenze dopo lo scippo di domenica scorsa? Chissà…
Torniamo al campo: Stadio Artemio Franchi, ultima di campionato. Di fronte il Siena già retrocesso ed il Milan che deve dare un senso alla stagione aggrappandosi al terzo posto in classifica che vale l’accesso alla Champions’ League. I bianconeri toscani non sono arrendevoli come potrebbe lasciar ipotizzare la loro retrocessione, ormai ineludibile e sancita dai numeri. E infatti sono proprio i ragazzi di Iachini a sfruttare bene varchi ed occasioni: il rossonero Ambrosini, venti minuti dopo il fischio di inizio, strattona in area il funambolo toscano Vitiello. Rigore nettissimo, Bergonzi lascia correre. Allo scadere della prima frazione accade l’incredibile: l’intramontabile Rosina se ne inventa una delle sue, Terzi a sua volta si inventa centravanti e insacca, spiazzando il portiere Abbiati. Siena in vantaggio, Milan scavalcato in classifica dalla Fiorentina che, intanto, passeggia a Pescara (in Abruzzo finirà 5-1 per i viola di Montella).
I bianconeri toscani, intanto, hanno eretto un fortino attorno allo stoico keeper Pegolo. Il Milan comincia ad accusare le frustrazione, si entra nei dieci minuti finali del match. Del piccolo-grande miracolo del Siena, però, rimarrà pochissimo. All’ottantatreesimo giro di lancette De Sciglio pennella un traversone indirizzato alle punte rossonere. Felipe si avvicina al suo uomo, Balotelli, che al primo contatto crolla al suolo. Come folgorato. Una di quelle simulazioni tanto nette che nemmeno Pippo Inzaghi. Così forzata che nemmeno SuperMario, forse, ci crede quando Bergonzi indica il dischetto del rigore. Chi di sicuro non ci crede è l’allenatore dei senesi, Beppe Iachini, che perde le staffe e, al colmo, viene pure espulso dal campo. Intanto sul dischetto ci va proprio Balotelli, la fortuna aiuta gli audaci. E trasforma. E’ pari, il Milan è di nuovo in quota. Quattro minuti dopo, con il vistoso calo del Siena, il Milan spunta la vittoria con il guizzo di Philippe Mexes.
Alla Fiorentina, che per un attimo ci aveva creduto, non rimane che la magra consolazione del quarto posto che vale la qualificazione alla Coppa Uefa (o Europa League, per i più precisi).
Trenta e passa anni fa a Catanzaro, fu il fischietto di Pieri a ‘regalare’ un rigore decisivo che fece sfumare il sogno scudetto a vantaggio della Juve. Un penalty che, a distanza di tanto tempo, i fiorentini non hanno ancora perdonato ai ‘gobbi’. Quanto tempo passerà prima che i viola perdonino al club di proprietà di Berlusconi lo ‘scippo’ della Champions’ League?