La vittoria di Trump, le recenti dichiarazioni di Orban su Europa e confini e i sondaggi favorevolissimi a Marine Le Pen, stanno creando anche per i movimenti sovranisti italiani le condizioni per crescere. Ne parliamo con Carlo Fidanza, esponente di primo piano di Fratelli d’Italia, partito che si appresta a scendere in piazza il 28 gennaio.
Il 28 gennaio cosa succede? Fratelli d’Italia si prepara ad una svolta?
Sabato a Roma Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia chiamano a raccolta l’Italia sovrana. Quelli che come noi rivendicano il ripristino della sovranità popolare, libere elezioni subito e la fine dei governi non eletti voluti dai poteri forti. Quelli che come noi credono nella sovranità nazionale, che significa moneta-confini-lavoro-identità culturale. A tutti questi italiani chiediamo di unirsi a noi per costruire un’alternativa concreta e vincente alle due sinistre, quella finanziaria del Pd e quella demagogica dei Cinque Stelle.
Dopo il discorso di insediamento di Trump e le recenti parole di Orban sul ritorno alle nazioni, per un partito di destra in Italia che orizzonti si aprono?
Con Trump è finita l’utopia incapacitante del globalismo e con i movimenti sovranisti nel Vecchio Continente è già finita l’Ue come l’abbiamo conosciuta. L’establishment non si arrenderà facilmente, sparerà gli ultimi colpi, alcuni di questi saranno pesanti ma il destino è segnato. I popoli si stanno risvegliando e vogliono riappropriarsi del loro futuro. Anche in Italia dovremo dare voce a questo sentimento e Fratelli d’Italia si pone come perno politico di questo movimento, poiché abbiamo nel dna l’idea stessa di Nazione mentre ancora la svolta nazionale di Salvini non è stata digerita da tutta la Lega. E, si badi bene, non è solo la questione legata all’articolo 1 dello statuto della Lega sull’indipendenza della Padania quanto l’idea di Europa che vogliamo costruire: il centralismo burocratico di Bruxelles e l’eccesso di regionalismo indeboliscono gli Stati nazionali, dai quali soli può nascere una nuova Europa rispettosa delle identità.
In un momento delicato ma pieno di opportunità come questo, quali sono gli errori da non fare (o da non ripetere)?
Dobbiamo trasmettere con forza l’idea che non è vero che un movimento per l’Italia sovrana non sarebbe in grado di governare. Al contrario dei Cinque Stelle che rifiutano di assumersi responsabilità o, peggio, quando le assumono si rivelano inadeguati come a Roma, noi siamo pronti alla sfida del governo. Ce ne facciamo carico già oggi in molti comuni e regioni, siamo pronti a farlo anche al governo nazionale.
Ma rispetto al passato dobbiamo avere alleanze sociali chiare, un progetto culturale di lungo respiro e una classe dirigente rinnovata da scegliere preferibilmente tra chi ha lavorato meglio nelle amministrazioni locali.
In Italia cosa succederà nell’area dell’ex centro-destra? Berlusconi è ancora credibile
Il centrodestra come lo abbiamo conosciuto non esiste più. Noi di FdI, auspicabilmente insieme alla Lega di Salvini, a Giovanni Toti e a quei forzisti che non vogliono morire renziani, ai CoR di Fitto e a chi ci starà, vogliamo superarlo in nome del concetto di sovranità. Oggi la dicotomia centrodestra-centrosinistra è superata: sovranità vs globalismo, comunitari vs liberal, identità vs relativismo, popoli vs élite : è questa la frattura culturale del nostro tempo, come ci dimostrano Trump, Putin e molti altri in Europa. Noi sappiamo da che parte stare, il resto sa di muffa.
Vogliamo definire una cornice di valori condivisi e celebrare le primarie sul programma e per la leadership. Il tempo di Berlusconi è finito, a prescindere da una sua meritata riabilitazione che pure gli auguriamo. Il Cavaliere può ancora salvare la sua creatura politica da una fine ingloriosa aiutandoci a costruire il campo alternativo a Renzi. Se sceglierà di morire all’ombra del Nazareno avrà tradito la motivazione stessa che lo spinse alla discesa in campo del ’94.
Se andaste domani al governo, quali provvedimenti prendereste?
Priorità di questi giorni sono la ricostruzione immediata delle zone terremotate e un piano di prevenzione anti-sismica per l’intero Paese: mai più italiani abbandonati in balía delle catastrofi naturali. Subito dopo iniziativa per lo scioglimento concordato della zona Euro e ripristino della sovranità monetaria. Legge contro le delocalizzazioni industriali, ritiro delle sanzioni alla Russia, sostegno al Made in Italy. Blocco navale al largo della Libia, rimpatrio dei clandestini, legge taglia-business per le coop dell’accoglienza, trasferimento dei detenuti stranieri nei paesi di origine, lotta senza quartiere al fondamentalismo islamico, estensione della legittima difesa. Tutela dei risparmiatori, piano straordinario contro la povertà, taglio delle tasse per i nuovi assunti, politiche per la famiglia e contro l’ideologia gender. Su gran parte di questi temi abbiamo già presentato proposte di legge puntualmente ignorate dal Pd, che sono pronte a diventare legge non appena avremo vinto.