Bentornata Serie A. Nella giornata di ripresa del campionato, tutte le grandi confermano le previsioni: tutto fila liscio e secondo i piani. Almeno sulla carta. Poche infatti sono state le prestazioni davvero convincenti al di là del risultato e troppe matasse sono state affannosamente sbrogliate solo negli ultimi minuti.
Il sarrismo si salva con l’ultimo colpo in canna
Ci aspettavamo un ritorno devastante del Napoli, ringalluzzito dalle festività e deciso a non mollare le vette della classifica. E invece no: di fronte a una Samp concreta, oplitica e operaia (più del proletarissimo allenatore partenopeo), il sarrismo si smarrisce tra sprechi, fraseggi lenti e velleità. E qualche protesta sulla vicenda Silvestre. All’ultimo minuto Tonelli scarica in rete tutta la rabbia e diventa Pulcinella per una notte, salvando l’intera compagnia.
L’Inter torna la solita: vincere per non convincere
Prima mezz’ora (e più) da horror per l’armata di Pioli, in balia delle trame e delle verticalizzazioni dell’Udinese – immagine armoniosa e corale di un calcio semplice – nella variopinta cornice della Dacia Arena. Il verdissimo Jankto sblocca subito la partita, e rischia (insieme all’ispirato De Paul e al bersagliere Fofana) di metterla in cassaforte. Nel deserto nerazzurro il lupo Perisic raccoglie gli altri e con una doppietta salva il branco da morte certa.
La ‘Maggica’, minimo sforzo e massimo rendimento
Ci aspettavamo un Genoa roccioso ma non arroccato. E così è stato: tante rogne per i giallorossi che espugnano, in uno scontro al cardiopalma, l’ostica fortezza rossoblù, che a tutte le grandi aveva sbarrato la porta. Uno sfortunato autogol dello strapaesano Izzo è l’unica traccia d’inchiostro sul tabellino, ma fino all’ultimo respiro il risultato è stato in bilico: occasioni su occasioni, il palo di Dzeko e il volo finale di Szczesny – che vale il prezzo del biglietto – sulla magia balistica di Ocampos, tra gli indomiti corsari liguri.
Anche la Lazio è salva per miracolo: Ciruzzo non si è arreso
Il Crotone di Nicola non ha intenzione di ripetere il girone di ritorno e tiene testa, come può, ai colpi biancocelesti. Biglia sbaglia un rigore e l’intera squadra spreca innumerevoli opportunità, bombardando invano una porta sprecata. E’ il 90′, i calabresi stanno già assaporando il profumo di un punto importantissimo quando, su svista difensiva, il pallone piomba tra le grinfie di Immobile: mai errore fu più fatale. Uno a zero del bomber più genuino d’Italia, tra l’incredulità generale per un gol che sa di miracolo.
Montella ritrova Bacca e la sfanga
Torna il tridente Suso-Bacca-Niang, con tutti i riflettori puntati sul sudamericano. Il Milan si presenta umile e sobrio anche dopo la vittoria della Supercoppa. Dedizione, fatica e testa bassa accompagnano il Diavolo in tutto il match, con il pallino del gioco saldamente rossonero ma spesso sterile. Per 88’ il Cagliari – che si difende bene e crea qualcosa – regge stoicamente: a due minuti dalla fine, però, grazie alle arcinote sportellate di Lapadula (entrato da poco), arriva la gelida zampata di Bacca. San Siro è, salvo, in fiamme.
La Juve dei record non perde un colpo
Obiettivamente è l’unica certezza di questa settimana. La Juve dei record arriva a 26 vittorie di fila allo Stadium (record), riabbraccia Barzagli, accoglie Rincon. Da Cicerone fa il Pipita con l’usuale doppietta, a braccetto con il rigore di Dybala. È festa per la macchina da guerra che stende un Bologna prevedibile, muto e in soggezione, come il suo condottiero Destro lasciato solo, preda troppo facile della vecchia guardia zebrata.
@barbadilloit