Ricordate quello strambo proverbio citato da un notissimo volto politico, ormai un’era geologica fa? Frank De Boer sta facendo la fine del piffero di montagna, quello che tutto voleva pifferare e invece – alla seconda di campionato – già rischia di essere pifferato da tifosi e dirigenza.
L’Inter è senza idee, senza carattere, senza gioco e di conseguenza senza punti. Senza Icardi (ma soprattutto senza Candreva), avrebbe perso in casa contro il Palermo. A Verona, contro il Chievo, ne ha buscate due senza metterne nessuna a conto, manco per onorare la bandiera. S’era presentato con la mentalità vincente di chi non si rassegna allo strapotere Juve. E questo va a suo onore, a patto che alla chiacchiere segua qualche fatto. Qui siamo in Italia, non in Olanda. Traduci: le pressioni che poteva avere all’Ajax (che pure ci stanno, leggetevi Ibrahimovic) non sono niente al confronto delle temperature delle panchine della serie A.
Il rischio è che faccia la fine del suo predecessore, Roberto Mancini. Che a sua volta ha fatto la fine del capro espiatorio che aveva fatto il suo di predecessore, l’ineffabile Walter Mazzarri. Che dalla Pinetina se n’è dovuto andar via d’improvviso lasciando lì parte delle sue credenziali da guru della panchina. Insomma, vincere con i campioni è facile, fin troppo. A poco serve pompare l’ambiente: “Potevamo vincere 4-1”, a detto a caldo. Forse troppo a caldo. Sembra quasi l’alter ego, speculare e opposto di Mazzarri.
Comunque, è presto per le sentenze. E pure per i conteggi ma nessuno può biasimare gli juventini se segnano già a credito cinque punticini.
@barbadilloit