C’è chi lo sport lo pratica per buttare giù un po’ di pancetta, che la prova costume incombe, qualcuno invece lo fa per imitare un campione che vede tutte le domeniche in TV. Ma cosa spinge centinaia di migliaia di persone che magari devono già fare i conti con stress e problemi vari a indossare calzoncini e scarpette per andare a fare della gran bella fatica? “Se ci si fa caso, oggi la maggior parte delle persone si impegnano tantissimo per creare intorno a sé una “comfort zone”, un contesto di tranquillità in cui tutto possa scorrere senza sussulti – sono le parole di Alessandro Manzo -. Una volta trovata questa dimensione, ecco che le stesse persone iniziano a lamentare quotidianamente una vita monotona, noiosa, priva di emozioni e cambiamenti. Questo perché evidentemente l’uomo non è un animale che deve vivere solo e soltanto su una linea retta orizzontale e lo sport praticato con coraggio è proprio ciò che cerca chi vuole cambiare, migliorarsi, crescere”.
Un’analisi sociologica che sta alla base di “Nemeton – Guida pratica agli sport del coraggio”, il pubblicato da Edizioni Mediterranee – casa editrice leader in tema di sport nonché sui temi di sacro e spiritualità – e scritto appunto da Alessandro Manzo e Roberto Giacomelli. Sportivi entrambi – a livello amatoriale il primo, con esperienza trentennale di istruttore di arti marziali il secondo -, il pavese Alessandro Manzo si occupa di responsabilità sociale d’impresa, mentre Giacomelli è analista a Milano e in passato ha collaborato diverse volte con corpi di polizia di enti e istituzioni in tema di controllo della paura. “Ma questo modo di intendere lo sport, in maniera integrale, è tutt’altro che recente – spiegano Manzo e Giacomelli – anzi è antichissimo. Per questo nel libro partiamo dai “Nemeton”, i luoghi delle foreste dove le antiche popolazioni pensavano di ritrovare energie per accrescere la propria forza interiore e affrontare le sfide di tutti i giorni. E i “Nemeton”, oggi, sono rappresentati da quei valori che solo lo sport riesce a trasmettere, prospettando per esempio la fatica non come elemento negativo della vita bensì come conquista e momento di crescita positivo per il raggiungimento degli obiettivi”.
Non è, quindi, una guida didattica ad una precisa pratica sportiva, bensì un approccio integrale allo sport che abbraccia inevitabilmente la vita di tutti anche fuori da palestre e campi sportivi. “Il pericolo è reale ma la paura è una scelta”: questa la citazione dell’Assessore Regionale allo Sport e alle Politiche per i Giovani della Lombardia Antonio Rossi – ex olimpionico di canottaggio ai massimi livelli – che ha voluto presenziare alla presentazione di “Nemeton” a Pavia, nel centro sportivo Campus Aquae. Allo stesso modo l’Assessore Regionale Rossi ha apprezzato la lettera che scrisse il pugile Giovanni Parisi al figlio, letta durante la presentazione del libro dal moderatore Pierluigi Spagnolo, scrittore e giornalista della Gazzetta dello Sport.
Marco Vailati
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