Consigliare dei libri è una delle gioie della vita. È il contrario dell’invidia e del pettegolezzo, del silenzio dei non-innocenti, che non parlano perché non si sappiano certe cose; è un’attività socialmente utile e presumo che faccia anche bene alla salute.
Di fronte a me ho una distesa di libri delle Edizioni di Ar e vorrei consigliarveli tutti, perché ciascuno di loro è sano, sincero, dice quello che oggi in Italia non si dice, e perché è davvero una sofferenza scegliere tra una copertina e l’altra – soprattutto se il bravo Curzio Vivarelli ci mette lo zampino.
Dopo qualche minuto di lacerazione interiore, ne ho scelti cinque. Sono i miei preferiti. Alcuni sono i libri con cui sono cresciuta, che mi hanno fatta appassionare a un certo tipo di scrittura; altri sono quelli che leggo a intervalli regolari, perché sono molto meglio della voce di un saggio; altri ancora, quando voglio fare la pestifera, sono i titoli che annuncio ai ragazzi dei sondaggi dei Mondadori Store che mi inseguono chiedendo qual è l’ultimo libro che ho letto.
1.In alto le Forche! – Perché se qualcuno mi dovesse chiedere qual è un libro davvero ispirato, un libro in cui si senta uno stile, una voce vera e geniale, d’istinto mi verrebbe in mente questo: il libro di un Freda poco più che ventenne, incazzato come era doveroso esserlo allora, quando una fantasia coraggiosa poteva aspirare sul serio al potere. I pensieri che in altri testi sono stati elaborati analiticamente qui scorrono portati da un’ironia irresistibile, dionisiaca. Contro le bestialità del mondo degli anni ’60, le panciute soddisfazioni borghesi e le idiozie di una certa politica, Freda scrive dei piccoli canti di guerra che sono capolavori. In alto le forche! andrebbe inserito nelle antologie alla voce “satira italiana del Novecento”. Perché perfino Céline è noia, a confronto.
2.Pensieri antimoderni – La bibbia dell’uomo che non pensa come tutti gli altri. I democratici leggono Osho, noi Gómez Dávila. Le democratiche consultano Vanity Fair, noi Gómez Dávila. Questa splendida raccolta di aforismi è ideale da tenere a portata di mano, sulla mensola più vicina, sul comodino accanto al letto, nello zaino, e da sfogliare per avere un’immediata trasfusione di intelligenza e profondità. Non serve essere tecnici della filosofia, né professori di letteratura, per gustare questo che forse è stato il più grande filosofo del Novecento, perché l’unica qualità che richiede è di avere un occhio sincero sul mondo. In Pensieri antimoderni si trovano risposte sui temi più vari: politica, storia, arte, letteratura, economia, religione, amore. Un’opera d’arte, visto che “nelle epoche senza stile, l’unica opera d’arte è la nuda intelligenza”.
3.Il Campo dei Santi – Il romanzo più attuale che ci sia. Non solo: bello, fluido, incalzante, ironico, tragico, vero. Scritto da un Jean Raspail chiaroveggente, racconta il pericolo che stiamo correndo tutti, se ci ostiniamo a partecipare alla recita del buonismo universale. Cento navi piene di immigrati navigano dirette verso il paradiso economico delle coste francesi; l’Occidente, ormai instupidito da se stesso, non trova niente di meglio da fare che organizzare un’accoglienza in pompa magna. Ma le cose non vanno proprio come i giornalisti di sinistra prevedono…
Lasciate da parte i Gramellini e le Di Gregorio, e anche i manuali di geopolitica, che, tanto, servono solo a tenervi impegnati, e leggete questo, se non volete fare tutti la fine degli indiani d’America.
4.Bestemmia contro la democrazia – Perché ci hanno addomesticati, a forza di editoriali moralisti e talk show pieni di sondaggi furbetti; a forza di battage pubblicitari umanitari, abbiamo perso noi stessi; a forza di metterci nei panni di qualcun altro, non troviamo più i nostri (ce li avranno mica fregati?!), e ci scopriamo a tremare di freddo e di paura immersi in crisi più grandi di noi. Poi rischiamo di non sapere cosa fare, di deprimerci, addirittura di suicidarci, se qualcuno ci ha rubato tutto quello che avevamo risparmiato. Allora forse è il caso di riscoprire la sacrosanta vena irrisoria, vitale e violenta che ha animato i futuristi del secolo scorso, che dicendo ‘uccidiamo il chiaro di luna’ volevano uccidere le ipocrisie che si annidano nell’uomo come parassiti e oggi la fanno da padrone. Per disinfestarci.
5.Scusi: per andare da Dio? – La prima storia illustrata delle Edizioni di Ar, una piccola opera d’arte sul senso della religione e della libertà. Porcellino e Piccolo Riccio vivono felici, assaporando la vita in tutte le sue manifestazioni. Finché, un giorno, sul muro della loro casa, non compare un manifesto che dice: “Chi non conosce Dio manca di qualcosa”. È così che Piccolo Riccio e Porcellino fanno i bagagli e si mettono in viaggio. Lungo la strada, incontrano tre persone importanti che sono convinte di conoscere Dio e di saperli indirizzare: un rabbino, un prete, un muftì. Come andrà a finire? Da leggere ai propri figli, nipoti, fratelli, o solo a se stessi, per scoprire dove sta Dio per davvero.
Ecco. Questi sono i miei, ma potete anche scoprire da soli i vostri: il catalogo delle Edizioni di Ar è una sorta di bosco magico dove si può trovare ciò di cui ciascuno ha bisogno. Allora, ripiegate il giornale, riponete il cellulare, infilate gli stivali e andate a farvi un giretto: www.edizionidiar.it