“La notte distrugge ogni barriera” sosteneva Brasillach nel carcere di Fresnes. Ed ogni barriera viene infranta con “Notturni”, il libro che Settimo Sigillo ha scelto per inaugurare il 2016. Notturni che – in 140 pagine per un prezzo di copertina di 12 euro – distruggono innanzi tutto la barriera dell’omogeneità. Tredici autori per una prefazione ed una postfazione, un manifesto futurista con due immagini ad illustrarlo, una poesia e 9 racconti (8 inediti) che spaziano dal giallo al ricordo storico, dal gotico al sociale, dall’onirico alla pura creatività.
La notte è l’unico elemento unificante, ma raccontata secondo stili diversissimi, sulla base di esperienze – vissute o solo sognate – altrettanto diverse. Una notte che libera i fantasmi, che scatena i ricordi, che si accompagna ad amori e a dolori. Notte per spiriti forti, per lettori intelligenti. Non per gli amanti della movida senza senso e senza speranza, alla ricerca di alcool non per cancellare un dramma ma per dare un senso ad una vita che senso non ce l’ha (come canta Vasco). Le vite, le storie, gli incubi di “Notturni” un senso, invece ce l’hanno. Bisogna abbandonarsi alla lettura per coglierlo. Bisogna leggere il libro di notte, per apprezzarne meglio le sfumature, per ascoltarne i rumori, per respirarne le atmosfere.
Un libro certo non facile, ma di letture banali sono piene le vite diurne e gli scaffali delle librerie. Provare a sognare con Settimo Sigillo può essere un’esperienza utile per chi vuol mettere in gioco le proprie capacità di lettore.