Piove sul bagnato, in Francia. È proprio il caso di dirlo perchè mai trito e abusato luogo comune è più adatto a descrivere l’ultima follia del politicamente corretto. Anzi, del metereologicamente corretto. Il secondo canale ha sospeso dal lavoro il novello Bernacca di Francia, reo di aver messo in discussione il dogma ambiental-climatologico per eccellezza: il tabù di tutti i tabù, il surriscaldamento globale .
Philippe Verdier, in un libro da poco uscito nelle librerie transalpine, ha gettato più di un’ombra sulle effettive conseguenze catastrofiche dello sbandieratissimo surriscaldamento globale, l’Apocalisse metereologica dei tempi moderni. Per Verdier se non è tutta una balla poco ci manca e, anzi, rilancia accusando frontalmente professoroni e scienziati di lucrare su un allarme tutto sommato montato eccessivamente.
Subito, come gli automatismi da psicoreato orwelliano, è partita la lettera di sospensione “a meno che non si dissoci da se stesso”, insomma l’invito democratico aperto e tollerante a una bella autocritica come ai tempi belli dei samidzat o delle abiure ecclesiastiche. Verdier, così, è stato messo in condizione di dover abbandonare il posto di Bernacca di Francia.
Da oggi dovremmo stare un po’ più attenti, noialtri. Circospezione, e tanta, necessita se c’è da confidare al vicino di tram che non ci sono più le mezze stagioni.
@barbadilloit