“Tutti quelli che hanno scommesso sulla crisi e su uno scenario di terrore dovranno riconoscersi in errore. Ci sarà una soluzione basata sul rispetto delle regole Ue della democrazia che consentirà alla Grecia di tornare a crescere”. Così Alexis Tsipras, Primo Ministro Greco, ha commentato il non raggiungimento di un accordo durante l’Eurogruppo che si è riunito ieri. All’incontro erano presenti i capi di stato e di governo dell’eurozona e i rappresentanti dell’Esecutivo di Atene, loro debitore. Ora si attende un nuovo Eurosummit, fissato per lunedì prossimo, che avrà ad oggetto la situazione finanziaria ellenica. Il debito di Atene, sorto nel corso degli anni, ammonta a circa 323 miliardi di euro che la Grecia deve restituire soprattutto agli altri paesi dell’eurozona (che ne detengono circa il 60 per cento), alla BCE e al Fondo Monetario Internazionale (che ne detengono il 16 per cento del totale). Lo scorso 31 gennaio, Alexis Tsipras, appena insediatosi in Parlamento, annunciò che avrebbe ripagato il debito pubblico, raggiungendo un accordo con i creditori. Attualmente l’intesa non si è vista, e sia il Fmi che i creditori europei fanno pressione sul Governo Ellenico.
Ma Tsipras, rincorso dai creditori, cerca riparo a San Pietroburgo. Infatti è stato appena siglato un accordo tra Grecia e Russia che prevede la realizzazione e il passaggio sul territorio ellenico del Gasdotto Turkish Stream. In cambio Atene riceverà la fornitura da Mosca di un prestito monetario pari al 100% del valore del gasdotto. Insomma, Mosca in parte finanzierà le casse elleniche. La Russia infatti sta tenendo fede a quanto dichiarato qualche giorno fa dal vice premier Arkadi Dvorkovich alla Tv Russia Today. «Noi – ha dichiarato Dvorkovich – sosterremo qualunque decisione sarà proposta dalla Grecia e dai partner europei. Se la Grecia ha bisogno di assistenza finanziaria noi esamineremo la questione”.
Inoltre lo stesso Tsipras da San Pietroburgo ha dichiarato “L’Europa non si deve considerare come l’ombelico del mondo, deve capire che il centro dello sviluppo economico mondiale si sta spostando verso altre aree”.
Insomma, se da una parte al Governo Greco è stato chiesto di “tornare seriamente al tavolo” con i creditori “in maniera costruttiva, e accettare un compromesso ragionevole ed evitare una sorte catastrofica”, dall’altra Tsipras cerca il sostegno di Putin, dovendo tornare, però, lunedì a sedersi al tavolo dei creditori. In Grecia si sta giocando una partita decisiva per la sopravvivenza dell’Euro e probabilmente dell’Unione Europea. Il futuro del sistema comunitario è nelle mani di Tsipras.