Fra qualche giorno finirà l’attesa … Renzi, Salvini, Berlusconi, Grillo … tutti sapranno se il voto ha ancora ragione di essere l’elemento principale con il quale il popolo decide chi amministrerà la “res pubblica”.
Eppure la vera risposta arriva ancora una volta dall’estero. La Spagna “può” permettersi di mandare al potere una sinistra che guarda al popolo e non al potere, che vede nell’Europa delle banche il vero nemiche delle nuove generazioni. La Polonia vota per un Presidente della Repubblica nazionalista e nemico di Bruxelles e dell’euro. La Grecia, con tattica “levantina”, ha tirato alla lunga se pagare o meno il prestito all’Fmi, salvo poi dire “bambole, non c’è più una lira …”.
Il mondo scopre che contro la globalizzazione voluta dalla grande finanza americana, grazie al braccio armato della politica militare di Washington, ci si può ribellare. Si può lottare per essere liberi dalla schiavitù delle banche, dalla tirannia di un potere centrale, quello di Bruxelles, guidato dalla “bottegaia” tedesca.
Occorre avere coraggio ed amare la libertà più della propria vita e della propria sicurezza personale. Rinunciare alla tranquillità del quieto vivere e scendere in piazza. Ma non votando le solite facce, magari annullando la scheda, mandando un messaggio chiaro e netto: “Basta!”.
Possiamo e dobbiamo.
*direttore del mensile Il Borghese