Fiorentina-Juventus 0-3. La Juventus demolisce la Fiorentina al Franchi, dimentica la sconfitta di Torino e infligge ai rivali viola una sconfitta che difficilmente potrà essere dimenticata. Di Alessandro Matri (un ex), Roberto Pereyra e Leonardo Bonucci le reti bianconere. La squadra di Massimiliano Allegri vola in finale di Coppa Italia, dove potrà cercare il decimo successo in questa competizione e la stella d’argento. Dovrà però farlo senza Alvaro Morata, espulso nel nervosissimo finale di Campo di Marte.
Massimiliano Allegri si gode l’impresa della sua Juventus, capace di ribaltare il risultato dell’andata e di travolgere la Fiorentina in trasferta, conquistando la finale di Coppa Italia.
“Questo gruppo ha valori morali e caratteriali importanti, tutti si mettono a disposizione. Questi sono i momenti in cui si può decidere una stagione. Vincere a Firenze è una vera impresa ed è giusto che i ragazzi se ne prendano i meriti”, ha dichiarato il tecnico bianconero.
“Sotto l’aspetto del gioco siamo migliorati. Non c’è un solo modo per vincere, dipende dalle caratteristiche della squadra. Abbiamo un grande gruppo, con ampi margini di miglioramento. Più crescono i singoli meglio gioca la squadra”, ha aggiunto Allegri.
Che si è soffermato sui singoli e sulle assenze in previsione della finale: “Pereyra ha un’ottima tecnica, ha fatto grandi progressi. Può ancora migliorare in zona gol. Marchisio e Morata squalificati? In finale riavremo Pogba, poi ci sarà Matri che sta facendo bene e anche un giocatore determinante come Llorente. L’espulsione di Alvaro? Credo sia eccessiva, ma il ragazzo è giovane e impulsivo. In finale giocherà qualcun altro, abbiamo tanti effettivi a disposizione”.
Intanto la Juventus è in lizza sui tre obiettivi e anche Allegri inizia a pensarci: “Finale di Coppa Italia e di Champions League ravvicinate? Speriamo sia possibile spostare quella di Coppa Italia…”.
Imbecilli in viola: vergognosi cori su Pessotto e l’Heysel
Un gruppo di 200 imbecilli tifosi della Fiorentina ha inneggiato all’Heysel, lo stadio belga in cui nel 1985 persero la vita 39 persone, la maggioranza delle quali supporter della Juventus.
Oggetto di strali e cori oltre che le vittime di Bruxelles, anche Gaetano Scirea, morto in un incidente stradale in Polonia nel 1989 e Gianluca Pessotto, salvo per miracolo nel 2006 dopo un gesto estremo.
A scatenare l’ingiustificabile reazione degli ultrà gigliati sarebbe stato l’atteggiamento provocatorio di Alvaro Morata al momento dell’espulsione. La parola passa al giudice sportivo e, probabilmente, alla società viola, che potrebbe prendere le distanze da quanto accaduto così come fatto recentemente dal presidente della Roma, James Pallotta, in relazione all’infame (definizione di Gianni Mura) striscione dedicato alla madre di Ciro Esposito.
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