Sogna la Scozia. Sogna anche Gibilterra. I primi esultano per una rotonda vittoria casalinga per 6-1 che mantiene apertissimo il discorso qualificazione agli europei di Francia, nel durissimo girone con la Mannschaft neo-campione del mondo. I secondi per il primo gol ufficiale. Storie grandi e piccole scontratesi a Glasgow nello scenario secolare di Hampden Park, l’equivalente scozzese di Wembley.
I padroni di casa, sotto la sapiente guida di Gordon Strachan, sono imbattuti dopo la sconfitta con la Germania alla prima giornata di qualificazioni, e hanno dato via ad un filotto di tutto rispetto, che li ha portati a 10 punti in quattro partite, tra cui un pareggio notevole per 2-2 a Varsavia contro una lanciatissima Polonia, attuale capolista del gruppo D, e dopo questa giornata ad un solo punto di vantaggio proprio dalla Tartan Army e dai temibili campioni del mondo.
Contro Gibilterra, conclamata squadra materasso sin dal sorteggio, gli scozzesi hanno passeggiato. Un rigore trasformato da Maloney al 19’ viene recuperato incredibilmente un minuto dopo da Gibilterra. Poi, però, la Scozia approfitta dell’ingenuità dei gibilterrini e dilaga. Grazie sempre a Maloney, Naismith e soprattutto grazie a Steven Fletcher, che mette a segno una tripletta e diventa l’eroe di giornata.
Il 28enne attaccante del Sunderland è il primo giocatore scozzese a realizzare una tripletta in una gara ufficiale da 46 anni a questa parte, ma soprattutto, in un colpo solo, ha visto quadruplicarsi il suo bottino di reti in nazionale. Già perché l’ex attaccante degli Hibs, in realtà, finora aveva avuto uno score davvero magro con la nazionale d’oltre Vallo: un solo gol. Che oltretutto risaliva al 2010, quando segnò il gol decisivo che permise alla Scozia di battere l’Islanda per 2-1, nelle qualificazioni ai mondiali sudafricani.
L’ultimo calciatore scozzese ad essere salito agli onori della cronaca internazionale fu James McFadden, autore di un meraviglioso gol vittoria che permise agli scozzesi di espugnare il Parco dei Principi di Parigi, con un tiro di sinistro da 30 metri che sorprese Landreau. Oggi Fletcher, che esplode dopo quattro anni di vuoto, seppur contro la modesta Gibilterra, si candida prepotentemente a diventare il simbolo di una Scozia che sta giocandosi la qualificazione spalla a spalla con l’imbattibile potenza tedesca, la sorpresa polacca e l’imprevedibilità dei cugini irlandesi.
La prima volta non si scorda mai. Per una nazione che sogna la qualificazione, ce n’è un’altra che sogna per un solo, modesto, gol. È Gibilterra, l’ultima nazionale riconosciuta e autorizzata a prendere parte a delle competizioni ufficiali. Rappresentativa calcistica di un territorio piccolissimo, appena 28 mila anime sotto la giurisdizione della Regina Elisabetta, da due anni si aggiunge al novero di quelle piccolissime nazionali composte da ragazzi (come le Far Øer, San Marino ,Andorra) che ad ogni qualificazione per mondiali o europei diventano le vittime sacrificali di potenze grandi e piccole d’Europa infarcite di professionisti.
Eppure, a modo loro, sono riusciti ad esultare e ad entrare nella storia, nonostante la pesante la disfatta di Hampden Park. Dopo 5 partite ha un passivo di 26 gol presi, è vero, ma riuscire a centrare il primo gol non è cosa assai semplice, per chi gioca al pallone per divertimento e basta. Ad Hampden Park la Scozia ha segnato da un minuto o poco più, la Tartan Army sugli spalti si è appena rimessa a sedere tranquilla che quello segnato al 19’ sarà solo il primo di una lunga serie. Scatta il 20’ e Lee Casciaro, dal cognome vagamente calabrese che nella vita di tutti i giorni fa il poliziotto, viene lanciato in contropiede da suo fratello Lee, e con un bel diagonale gonfia la rete per la prima volta e scrive una piccolissima pagina di storia per la comunità. Lee Casciaro poi sarà anche l’artefice di un altro fallo da rigore, nuovamente trasformato da Maloney, ma sulla piccola penisola sembra non importare proprio. Il primo gol non si scorda mai.