Una mezza rovesciata volante di Mata, il rosso diretto a Gerrard, un tentativo di rissa finale, nervosismo, gol e ritmi altissimi su un panno liscio come quello del biliardo. Il bello e il brutto del calcio è andato in scena sabato ad Anfield Road, nella partita tra Liverpool e Manchester United.
Chiamarla semplicemente partita, però, è decisamente riduttivo. È il derby d’Inghilterra, la madre di tutte le partite d’Oltremanica, l’eterno match tra le due squadre più vincenti ed amate (e odiate, il filo è sempre lo stesso) della terra d’Albione.
A ben vedere bisognerebbe dire che lo era. Oggi forse, oltre all’intensità della rivalità, ne è rimasta solo la nomea. Le due squadre, che un tempo si sfidavano per il titolo di capitale del calcio inglese a dispetto di una Londra periferica, oggi svolgono un ruolo da comprimarie della Premier League a dispetto dell’avanzata delle squadre della City (e del Manchester City). Stagioni altalenanti (il campionato spettacolare dei Reds dello scorso anno è arrivato dopo diversi anni di vacche magre), acquisti onerosi e non sempre azzeccati, obiettivi falliti e gioco incerto le hanno fatte piombare al ruolo di nobili decadute. Nonostante ciò, il fascino di Liverpool – Manchester United è rimasto immutato.
Sabato il derby del nord-ovest se lo sono aggiudicati i Red Devils di Van Gaal, che hanno violato la tana degli Scousers, ottenendo tre punti importantissimi. Perché oltre all’importanza della sfida in sé, c’era anche l’importanza vitale per la classifica. Ad otto giornate dalla fine, in lotta per la Champions League ci sono 7 squadre, e tutto è ancora aperto, e prima della sfida di Anfield il Manchester City, l’Arsenal, il Southampton e il Tottenham avevano messo in cassaforte i preziosissimi tre punti di giornata.
Dopo l’inizio di stagione disastroso del Liverpool (proseguito anche in Europa), ritrovarli nel novero delle candidate alla Champions ha del miracoloso. La squadra di Rodgers ha invertito la rotta proprio a partire dalla bruciante sconfitta dell’andata ad Old Trafford, cominciando una spettacolare rimonta e arrivando al derby di ritorno con 5 vittorie consecutive e la possibilità di sorpasso proprio ai danni dei Red Devils, i quali, dal canto loro, proprio non possono permettersi un altro anno fuori dall’élite europea, soprattutto dopo la faraonica campagna acquisti che ha portato Falcao, Di Maria, Blind, Herrera e tanti altri alle dipendenze di Van Gaal.
Con queste premesse, la sfida di Anfield non poteva che essere scoppiettante, e a renderla ancora più prestigiosa è la presenza di Pelé nella Main Stand, la tribuna d’onore. Nonostante ritmi altissimi da parte di entrambe le squadre e pressing selvaggio, però, il primo tiro arriva solo al quarto d’ora, ed è subito decisivo: Juan Mata raccoglie un assist preziosissimo di Herrera e porta in vantaggio i Mancuniani, proprio sotto la Kop. Sturridge prova a reagire, ma il pallino del gioco finisce nelle mani dello United, che amministrano la gara. Fino al 35’, quando Lallana sfiora il palo e per poco non pareggia i conti. Il pallone finisce fuori ma ha almeno il merito di svegliare i Reds.
Proprio Lallana, ad inizio ripresa, cede il posto a capitan Gerrard, una leggenda dalle parti del Merseyside, all’ultimo derby prima di volare a Los Angeles. Ma l’ultima sfida con lo United, per il capitano, dura soli 40 secondi. Gerrard entra in maniera ruvida prima su Mata, e poi con i tacchetti sulla gamba di Herrera. Una colossale ed inspiegabile follia da parte di Gerrard che lascia attonito tutto l’impianto (ad eccezione del settore ospiti, dove giustamente la Stretford End formato trasferta di Manchester accoglie con un boato il cartellino rosso al capitano nemico).
Nonostante i tentativi di reazione da parte dei padroni di casa, al 60’ arriva il raddoppio, che è un vero e proprio capolavoro : cross morbidissimo del neo-entrato Di Maria in area che chiude la triangolazione con Juan Mata, autore già del gol del vantaggio, il quale svetta in area, si coordina e in mezza rovesciata beffa Mignolet.
Dopo 5 minuti Rodgers decide di inserire Balotelli, al posto di Moreno. E Balotelli, per non smentirsi, prova ad imitare la follia del capitano e dopo un minuto si fa ammonire per un fallo francamente inutile su Jones. Coutinho, dopo qualche minuto, serve ottimamente Sturridge in area e fulmina De Gea sul primo palo, riaprendo così la gara e risvegliando il ruggito di Anfield Road, che a quel punto diventa una bolgia.
Non c’è due senza tre. Dopo il meraviglioso gol in semi rovesciata di Mata e l’incredibile sciocchezza di una leggenda come Gerrard, non poteva mancare un’altra scena incredibile : Smalling commette fallo su Balotelli e lo spinge fuori dal campo. Super Mario (già ammonito e autore di un velato dito medio nei confronti dei tifosi dello United prima del fischio d’inizio) cerca di farsi giustizia da solo ma viene trattenuto da alcuni tifosi del Liverpool, sicuramente più prudenti di lui, prima che lasci la squadra in doppia inferiorità numerica. Quando, a proposito dei tifosi, si dice essere l’uomo in più…
A fine gara c’è tempo anche per un calcio di rigore per lo United, vanificato dai guantoni di Mignolet, e per una rissa tra l’estremo difensore dei mancuniani De Gea e Skrtel, intervenuto con i tacchetti sul portiere in uscita, e miracolosamente graziato dall’arbitro che decide di non espellerlo.
Il Manchester United, così, espugna Anfield e si porta ad un punto dall’Arsenal, terzo e vittorioso a Newcastle, e a due punti dagli odiati cugini del City in seconda posizione, i quali avevano vinto tra le mura amiche dell’Etihad Stadium con un rotondo 3-0 nei confronti del West Bromwich. I reds invece vedono allontanarsi la zona Champions e al tempo stesso rifarsi sotto Tottenham e Southampton, a solo un punto.