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Barbadillo
Home Sport/identità/passioni

Calcio. Domenica Juve-Toro: fenomenologia del derby della Mole

by MB
29 Novembre 2014
in Sport/identità/passioni
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Juventus-v-TorinoLa prima stracittadina, giocata il 13 gennaio 1907 al campo Velodromo Umberto, fu anche la prima partita disputata dalla neonata società granata. La rivalità tra le due compagini era già forte e sentita considerando che la nuova società del Torino fu fondata da soci dissidenti juventini, tra cui l’ex presidente bianconero e maggiore finanziatore Alfredo Dick.

Un gustoso aneddoto viene narrato dalle cronache del tempo: qualcuno riuscì a chiudere a chiave il signor Dick negli spogliatoi, costringendolo ad intuire l’andamento della partita unicamente grazie ai commenti del pubblico presente sugli spalti. Per la cronaca vinse il Torino per 2-1 grazie alle reti granata di Orsi e Kaempfer, di Borel sul rigore invece la marcatura bianconera.

La Juventus dovrà attendere due anni prima di festeggiare la prima vittoria in un derby , che arriva esattamente il 17 gennaio 1909 quando la Vecchia Signora batte il Toro 3-1 grazie alla doppia marcatura di Borel e il centro di Capra. Partite di altri tempi. Clamoroso il derby disputato il 5 giugno 1927 che suscitò enorme scandalo con il “caso Allemandi” che portò alla revoca dello scudetto granata. Il terzino juventino Allemandi fu infatti accusato di essere stato pagato per far vincere la partita al Torino, che effettivamente vinse per 2-1, scatenando il primo caso di corruzione e il primo scandalo del calcio italiano che costò il tricolore alla squadra granata. Alla fine degli anni ’20, dopo l’avvento nel 1923 della famiglia Agnelli a capo della Vecchia Signora, il derby sarà a lungo affare della società bianconera, col Toro costretto a soccombere riuscendo a racimolare appena 3 vittorie in 20 incontri.

La rivalità cittadina cominciò ad assumere connotati sempre più accesi con la Juventus che rappresentava il tifo borghese, mentre il Torino raccoglieva maggiori simpatie tra le fila del proletariato urbano. Negli anni ’60 e ’70, la massiccia immigrazione meridionale a Torino vide molta gente del Sud che abbracciò la Vecchia Signora, considerata come la squadra della Fiat, l’azienda in cui tanti lavoravano, mentre la tifoseria granata andò sempre più ad identificarsi con lo spirito originario torinese e piemontese. Caratteristiche poi andate sfumandosi negli anni.DerbyVelodromo

La Juventus ha però spesso sofferto la determinazione agonistica che la società granata riesce a mettere in campo nei match che decidono la supremazia cittadina. Famoso il derby disputato il 27 marzo 1983 dove, sotto di due gol, la squadra granata riuscì, in tre minuti nella ripresa (dal ’75 al ’78), a rimontare e ribaltare la situazione grazie alle reti sotto la Maratona di Bonesso, Dossena e Torrisi fissando il risultato finale sul 3-2. I tifosi granata ricorderanno anche il derby vinto all’ultimo minuto il 18 novembre 1984 grazie a una prodezza di Aldo Serena (a sua volta famoso per aver giocato su entrambe le sponde della Mole).

Gli anni del Grande Torino rappresentarono però l’unico periodo di effettiva egemonia granata con partite dominate, come in occasione del 5-2 nel 1942 oppure del 5-0 del 1944. Boniperti ancora ricorda con un filo di ansia gli occhi dei tifosi del Toro dietro alla porta di Bacigalupo che lo portarono a sbagliare un rigore in un derby al Filadelfia. La squadra bianconera fu tuttavia capace di infliggere anche vere e proprie goleade ai cugini granata come il 6-0 del 20 aprile 1952, con doppietta di Boniperti e Hansen, oppure il 5-0 del 3 dicembre 1995 coronato da una tripletta di Vialli e i gol di Ravanelli e Ferrara.

Ancora fresco il ricordo del 3-3 nella partita disputatasi il 14 ottobre 2001, con la Juve raggiunta dai gol di Lucarelli, Ferrante e Maspero e tradita da Salas, capace di sbagliare il rigore del possibile 4-3, forse con la complicità di una buchetta scavata sul dischetto davanti al pallone dai giocatori del Toro. Da ricordare il pareggio in un derby della stagione 2001-’02 con il gesto, ormai storico, di Maresca che, festeggiando, mimò la carica di un toro schernendo l’esultanza dei giocatori del Torino (e di Ferrante in particolare) e rivendicando il simbolo della città anche per identificare la squadra bianconera. Il capocannoniere di tutti i tempi della sfida è Boniperti, autore di 13 gol, tutti con la maglia bianconera. Segue a ruota Gabetto che ha diviso equamente i suoi 10 gol: 5 in maglia granata e 5 con la Juventus, mentre il primo cannoniere completamente torinista è Pulici.

@barbadilloit

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