Una sconfitta amara. Senza attenuanti. L’Italrugby che aveva fatto sognare il popolo tricolore contro la Francia si è smarrita: ieri all’Olimpico gli azzurri hanno rimediato una batosta senza attenuanti dal Galles (9-26 il finale).
«Non abbiamo saputo gestire l’occupazione del campo e il gioco al piede, e ci siamo espressi in modo un po’ troppo approssimativo. La svolta avrebbe potuto esserci all’inizio del secondo tempo se Benvenuti fosse andato in meta, ma non è stato così. È andato tutto male»: il ct degli azzurri Jacques Brunel non cerca scuse. «Abbiamo gestito male il match – continua il ct – e non siamo riusciti a metterli sotto pressione. Non penso che i ragazzi non abbiano avuto carattere, ma solo che non siano riusciti a gestire il contesto. Non siamo riusciti a mettere il Galles sotto pressione, e loro sono stati molto più precisi di noi. Non siamo riusciti a mettere in campo quel gioco che avevamo visto nei test match di novembre e contro la Francia anche per colpa del contesto in cui abbiamo giocato che non ce l’ha permesso”.
Recrimina anche il neo-capitano Martin Castrogiovanni. «Siamo stati messi sotto nei nostri punti di forza, come la mischia, concedendo troppi punti agli avversari – ammette ‘Castrò -. È dura, ma bisogna accettarlo. Ora dobbiamo rialzare la testa e ricominciare a lavorare duro, perché il nostro Sei Nazioni non finisce qui. Dobbiamo lavorare tanto, a cominciare dall’approccio mentale, ma dal punto di vista della voglia e del cuore messi in campo, oggi non posso rimproverare nulla ai miei compagni. La vita è fatta di alti e bassi. Noi vogliamo rialzarci e daremo il massimo per finire al meglio questo Torneo. Ne abbiamo le capacità e l’abbiamo dimostrato».
@barbadilloit