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Home Politica

Italia5Stelle/3. Di Battista: “Per salvare l’Europa non possiamo morire noi italiani!”

by Martina Bernardini
13 Ottobre 2014
in Politica, Scritti
0

“Per salvare l’Europa non possiamo morire noi italiani!”. È un Alessandro Di Battista a tutto tondo, e super acclamato, quello che parla dal palco di Italia 5 Stelle, nella terza ed ultima giornata della prima kermesse nazionale del Movimento 5 Stelle.

Capitolo Trattato di Libero Commercio. Il deputato pentastellato inizia attaccando Renzi e il suo governo, che in gran segreto sta stipulando, con la complicità della Comunità europea, un “trattato di libero commercio con gli Stati Uniti d’America”, un accordo che “condizionerà il nostro futuro per 40 o 50 anni”. Un accordo che già ha distrutto l’America del Sud: “Ho visto con i miei occhi – insiste Di Battista – lo strapotere delle multinazionali che ha impoverito i contadini di quelle zone, ho visto con i miei occhi arrivare derrate di mais transgenico, importate da multinazionali come la Monsanto, derrate che poi hanno invaso  il mercato del Centro America, costringendo i contadini ad abbassare clamorosamente i loro prezzi, fino all’impoverimento, con la conseguenza che hanno svenduto le loro terre a quelle stesse multinazionali dell’agrobusiness che hanno imposto il trattato iniziale. Se non fermeremo questo meccanismo, succederà anche a noi, anche all’Europa, per fare in modo che le leggi  a tutela della salute e dell’agricoltura, che in Europa sono più forti che in America, possano essere raggirate con questo meccanismo perverso”.

Un caso su tutti: l’Argentina. “Le multinazionali possono anche citare in giudizio gli Stati sovrani qualora questi approvino normative a tutela dell’agricoltura locale e nazionale”. Tanto che proprio l’Argentina, citata in giudizio per aver, in tempi di crisi, “bloccato i prezzi dell’energia e dell’acqua per dare un po’ di ossigeno al suo popolo, ha dovuto pagare 1 mld di euro di penali”.

C’entra la Russia? Serviva il casus belli per sanzionare la Russia. “Non vogliamo andare contro l’America, ma se al governo ci fosse il Movimento 5 Stelle, diremmo a Obama: ‘Essere alleati non significa essere sudditi’ ”. Di Battista insiste sui costi delle sanzioni alla Russia: “1 mld di euro l’anno”. 1 mld di euro che graveranno sulle nostre aziende agroalimentari. 1 mld di euro, quando “il Parlamento non è riuscito a trovare 48 mln per gli alluvionati della Sardegna”.

Dalla sudditanza alla nascita del terrorismo. Basta allora, con la sudditanza nei confronti delle grandi potenze della NATO, Di Battista è chiaro. Prendiamo il caso Gheddafi: “Non siamo dalla parte di Gheddafi, non era il Movimento che gli baciava la mano. Gheddafi era un dittatore, tuttavia a decidere di distruggerlo doveva essere il popolo libico, non gli aerei della NATO. E le conseguenze di quell’intervento hanno comportato la nascita di una vera e propria guerra civile.  Anche così nasce il terrorismo islamico. E quando vuoi contrastare con metodi alternativi l’immigrazione clandestina qualche intellettualoide di sinistra ti dà del ‘razzista’. E invece la mafia nigeriana che è una delle più potenti è nata anche a causa dell’immigrazione clandestina”.

Secondo Di Battista, è tutto un circolo vizioso: “Le multinazionali, anche italiane, come l’Eni, vanno in quei Paesi, li impoveriscono, e fanno in modo che i cittadini debbano andarsene. Arrivano qui, non trovano lavoro e si infilano nel canale della prostituzione. Oggi la mafia nigeriana collabora con la camorra, anche nella Terra dei Fuochi. Pensate quanto le scelte di una multinazionale, senza ormai più controllo da parte dello Stato, inficino anche sulle politiche migratorie”.

L’Europa ha fallito. “Non dicono che le sanzioni alla Russia servono a non far comprare più il gas russo per andare ad acquistare quello americano”.  E non dicono, “che tutto questo serve a creare esperimenti sociali come quello che è nato e continua in Grecia. Quando qualche collaborazionista della Troika come Scalfari sostiene che occorre cedere maggiori quote di sovranità proprio alla Troika, ricordiamoci che” vogliono ridurci come la Grecia, “dove ci sono generazioni 300 euro, dove alcuni cittadini si iniettano il virus dell’AIDS per prendere i sussidi statali”. Ma, secondo Di Battista, a differenza della Grecia, in Italia “abbiamo  un movimento di popolo che ci crede”.

“L’Europa è già fallita. Lo si vede dalla sudditanza nei confronti degli Stati Uniti d’America, lo si vede dal fatto che non riusciamo a leggere il cambiamento geopolitico del mondo. Russia e Cina si stanno accordando per bypassare il Canale di Panama e costruire un canale alternativo nel lago di Nicaragua”. E ancora, “Russia, Cina, Brasile, Sud Africa e India firmano accordi per creare un nuovo fondo monetario, però alternativo. Il mondo sta cambiando, e dal punto di vista geopolitico gli Stati Uniti sono deboli, per questo in politica estera passano all’attacco, sfruttando la scusa del terrorismo”. Che “esiste e va sconfitto, ma alla radice”. E dopo “Iraq e Afghanistan, oggi tocca alla Siria”, dove sono in atto manovre per buttare giù “Assad, che sarà pure un criminale, ma deve essere buttato giù dal popolo siriano, non da sedicenti poliziotti internazionali.

“Dire questo significa rompere un muro, creare una crepa nell’opinione pubblica. Non solo ci vogliono sudditi, ma anche ignoranti. E invece non dobbiamo essere stupidi. La disobbedienza civile è l’unico meccanismo possibile. Per salvare l’Europa non possiamo morire noi italiani”.

@barbadilloit

Alessandro Di Battista al Circo Massimo
Alessandro Di Battista al Circo Massimo

@MartiBernardini

Martina Bernardini

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