La Premier comincia sotto il segno dei bomber. Diego Costa, con sette reti in appena quattro gare, trascina il Chelsea in vetta alla classifica a punteggio pieno e fa gongolare Mou. Arsenal e Manchester City impattano con un pirotecnico 2-2 e il Liverpool di Brendan Rodgers si fa superare in casa dall’Aston Villa che capitalizza al massimo le incertezze difensive dei Reds e balza, con dieci punti, al secondo posto. Occhio al Southampton: i Saints dello scatenatissimo Graziano Pellé schiantano il Newcastle (4-0) e si candidano a rivelazione del campionato.
DRAGO COSTA. Una rondine non fa primavera, sette gol in 4 partite però autorizzano i tifosi del Chelsea a sognare. Il ruolino di marcia del puntero ex Atletico Madrid è tanto impressionante da costringere l’esuberante Josè Mourinho a maramaldeggiare predicando (leggi fingendo…) sobrietà: “Quello che sta succedendo non è normale. Se la squadra gioca bene è normale che i gol arrivino. Ma sette reti sono forse troppe. Non ci possiamo certo aspettare da lui che segni 14 gol dopo otto partite”. Troppa grazia? Sarà, ma allo Stanford Bridge erano abituati allo stitico Fernando Torres…
KRIPTONITE VILLAIN. L’Aston Villa sbanca l’Anfield Road, basta un gol ai Villains di Birmingham per mettere in ambasce la brigata Gerrard. Brendan Rodgers regala l’esordio casalingo ai tre neoacquisti Balotelli, Moreno e Markovic. Nessuno di loro, però, incide davvero. La partita l’ha decisa Gabriel Agbonlahor sugli sviluppi di un calcio d’angolo. I Reds non riescono a rialzarsi nonostante il 75% di possesso palla. “E’ stato frustrante” ammetterà il tecnico del Liverpool a fine gara.
SOUTHAMPTON GODE. Graziano Pellè si carica sulle spalle il peso dell’attacco del Southampton e trascina i Saints alla vittoria contro i Magpies. Quattro reti, due delle quali griffate dal bomber ex Feyenoord, fanno esultare mister Koeman che sogna di lanciare i biancorossi nell’Olimpo del calcio d’Oltremanica. L’attaccante italiano, snobbato dalla Serie A, sogna di riscattare i fasti della pedata tricolore dopo il clamoroso flop dell’italo-argentino Osvaldo, che in terra inglese, verrà ricordato più per le testate rifilate ai compagni che per le prestazioni in campo.