• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
lunedì 14 Luglio 2025
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Libri

Calcio/Libri. “Il pallone lo porto io”: verità e ironia di Moggi tra intercettazioni, flop e casseforti

by Giovanni Vasso
21 Agosto 2014
in Libri, Sport/identità/passioni
0

moggiDel Piero? Non è una bandiera ed è stato giusto mandarlo via dalla Juve. E se il cielo è stato azzurro sopra Berlino, nel 2006, il merito è (anche) suo. Luciano Moggi si prende la sua rivincita e con “Il Pallone lo porto io” scritto a quattro mani insieme al giornalista Andrea Ligabue rivela segreti, trucchi, mattane e verità su ciò che è stato il calcio in Italia, dagli anni ’80 fino a Calciopoli.

Il libro-verità, edito da Mondadori, rispetta appieno le promesse scritte in sovracopertina. Leggerlo è davvero come stare per dieci giorni filati seduti su una seggiola impaglita del Bar Sport, in compagnia di un vecchio amico che – tra un digestivo e una birretta – ti racconta di come Corrado Ferlaino, ex presidente del Napoli di Maradona, non assistesse mai al secondo tempo delle partite preferendo gironzolare in auto attorno al San Paolo o di come Gianni Agnelli, l’Avvocato, gli telefonasse puntualmente alle primissime luci dell’alba per conoscere tutte le ultimissime novità della “sua” Juventus.

Segreti, misteri e verità: l’ex Big Luciano racconta e snocciola aneddoti ed episodi consumatisi nel retropalco di quello che fu il campionato più bello del mondo. Non c’è livore, però. Sembra quasi distaccato, Moggi, quando gigioneggia Massimo Moratti parlando di contratti custoditi in casseforti e di un presidente fin troppo umano che riuscì finalmente a vincere qualcosa solo grazie a Josè Mourinho che impose alla società di non interferire con i casi di spogliatoio e di non parlare con la stampa.

Sembra un po’ meno distaccato quando parla della “sua” Juventus. E ci sono retroscena che nessuno immaginerebbe mai. Dalle gaffes (tremende, tipo quella del suo telefonino che squilla “chicchirichì” ai funerali di Umberto Agnelli) agli scherzi. Già, chi avrebbe mai immaginato che dietro l’ingessata Triade Moggi-Giraudo-Bettega, si nascondesse una comitiva di mattacchioni dediti a burle che non avrebbero sfigurato in “Amici miei”?.

E poi il lavoro, il duro e appassionante lavoro. La Fiat, al tempo di Moggi, non passava denari alla squadra e perciò – giura l’ex direttore generale bianconero – si doveva lavorare in economia. Anche perché il dirigente vincente è quello che piazza (a cifre altissime) agli altri i brocchi, gli scalmanati e chi ha esaurito il suo ciclo inglobando ragazzi e nuovi talenti a prezzi d’occasione. E’ la plusvalenza, bellezza.

Moggi ripercorre tutta la vicenda Calciopoli parlando di fraintendimenti sul caso Paparesta e puntando l’indice contro l’incoerenza dell’indagine (sportiva e giudiziaria). E pentendosi, amaramente, di aver lasciato il posto alla Juve. Lo stuolo di intercettazioni, quelle usate dagli inquirenti e quelle che l’ex dirigente bianconero contesta e continuerà a contestare, le accuse e l’appassionata difesa del suo lavoro da uomo di calcio.

Poi spazio alle mattane delle centinaia di calciatori che sono passati davanti ai suoi occhi. Gli archivi da osservatore, la fittissima rete di contatti, i colpacci in provincia (gente tipo Zola, Gentile e Causio), campionissimi folli (da Maradona a Davids), presidenti che si affidano a maghi e cartomanti, l’aplomb degli Agnelli contrapposto alle scaramanzie tribali tracimati persino in veri e propri sacrifici pagani consumati dietro la porta avversaria. Un ritratto leggero e scanzonato dei difetti del “nostro” calcio, dai presidenti ricchi e scemi, passando per i “voltagabbana” pallonari (come gli juventini e interisti che, dopo l’acquisto da parte di Silvio Berlusconi e il loro ingresso in società, divennero milanisti di granito) e i giustizialismi de noantri.

Chi si aspetta un pamphlet violento e aggressivo, rimarrà deluso. Moggi si affida all’ironia e non all’invettiva. Una risata li seppellirà. Dietro lo stile da grande vecchio del calcio si celano ritratti inediti e bocciature clamorose. Da Zlatan Ibrahimovic, dipinto come uomo vero e di parola prima che calciatore, fino ad Alex Del Piero, per l’ex dg Juve, un bravo ragazzo, professionale fino al midollo, ma non una bandiera. Lo fosse stato, non avrebbe trattato ogni rinnovo perennemente al rialzo…

“Il Pallone lo porto Io”

Luciano Moggi-Andrea Ligabue

Edizioni Mondadori, pagg.185, 17 euro. 

 

Giovanni Vasso

Giovanni Vasso

Giovanni Vasso su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0
Tags: agnellicalciopolidel pierojuventuslibrimoggi

Related Posts

Riletture. Ernst Jünger nel grembo segreto della madre terra

Ernst Jünger, due volte la cometa tra letteratura e milizia politica

13 Luglio 2025
Sandro Marano promeneur in città. Ovvero, il “trovatore”

Sandro Marano promeneur in città. Ovvero, il “trovatore”

13 Luglio 2025

Segnalibro. Fiabe e leggende nel nome della tradizione irlandese

La striscia di sangue dal Mostro di Firenze a Yara: il viaggio nel noir di Pautasso

“Dino Buzzati”: torna nelle librerie la monografia di Fausto Gianfranceschi

Point de Vue. C’è aria di festa nella Francia del Tour. E non solo lì

Segnalazione. Seconda guerra mondiale, la dottrina tedesca sul fronte russo

Arriva l’Opera omnia di Arturo Reghini

Segnalazione. Cento aforismi tratti dal magma radioattivo del pensiero di Ernst Jünger

Più letti

  • “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La polemica. Al film della Cortellesi preferiamo l’epopea della Magnani in “Onorevole Angelina”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Salviamo il Comandante Todaro: mito e realtà di un eroe italiano (senza buonismo)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • In “The Penitent” di Barbareschi la religione è nel mirino degli lgbt

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La vita romanzesca di Edda Ciano Mussolini tra amore, odio e perdono

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Riletture. Ernst Jünger nel grembo segreto della madre terra

Ernst Jünger, due volte la cometa tra letteratura e milizia politica

13 Luglio 2025
Sandro Marano promeneur in città. Ovvero, il “trovatore”

Sandro Marano promeneur in città. Ovvero, il “trovatore”

13 Luglio 2025
Segnalibro. Fiabe e leggende nel nome della tradizione irlandese

Segnalibro. Fiabe e leggende nel nome della tradizione irlandese

13 Luglio 2025

Ultimi commenti

  • Tullio Zolia su “Dino Buzzati”: torna nelle librerie la monografia di Fausto Gianfranceschi
  • enrico su La compagna Carola Racket lascia il parlamento Ue. Ecco il perché (la vignetta di Giorgio Betti)
  • Pasquale ciaccio su La compagna Carola Racket lascia il parlamento Ue. Ecco il perché (la vignetta di Giorgio Betti)
  • Guidobono su Formare con la boxe perché “picchiarsi” sia sport, non violenza
  • Francesco su Storia in Rete. L’Oro della Patria? È sempre in libera uscita (e di incerto rientro)
  • Francesco su Arriva l’Opera omnia di Arturo Reghini
  • Guidobono su Formare con la boxe perché “picchiarsi” sia sport, non violenza

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più