I Corsari rugby contro gli All reds hanno “vinto”. Così il giudice sportivo ha accolto il ricorso della società vittima dell’episodio che abbiamo raccontato in esclusiva riguardante la discriminazione politica ai danni di Luca Cirimbilla, uno dei giocatori dei Corsari. «Impedire ad un giocatore l’accesso al campo di gioco è un fatto assolutamente riprovevole qualunque ne sia la motivazione e, a maggior ragione, se determinata da un diverso orientamento polito. La politica, infatti, è del tutto estranea al gioco del rugby». Così il giudice ha analizzato ciò che è avvenuto il 23 marzo ai danni di Cirimbilla ingiustamente allontanato dall’impianto dove giocano gli All reds (squadra vicina al centro sociale Acrobax) proprio perché accusato di essere un militante di destra.
La vicenda ha fatto discutere molto già nelle prime ore dai fatti. Ma aveva creato un moto di indignazione la decisione di “punire” in un primo momento (in base al referto arbitrale) con la sconfitta a tavolino anche i Corsari che in segno di solidarietà verso il proprio giocatore discriminato si erano rifiutati di giocare: di qui il ricorso del presidente della squadra Daniele Martelli che ha ottenuto giustizia. Non solo, ma nei contenuti del verbale del giudice si ricostruisce con precisione l’intera vicenda che ha scavalcato i confini dello sport fino ad arrivare in Parlamento (dove sono state depositate due interrogazioni parlamentari da parte del centrodestra). Non solo «il comportamento tenuto dai sostenitori degli All Reds e dalle persone che gestiscono l’impianto sportivo integra la violazione dell’Art. 4 del Regolamento di Giustizia che prevede la responsabilità oggettiva dei soggetti affiliati per gli illeciti commessi dai propri sostenitori» ma gli All Reds «hanno violato quanto prescritto dagli artt. 7 e 13 del Regolamento Attività Sportiva secondo i quali hanno diritto di accedere al recinto di gioco i giocatori che disputano la gara e la squadra ospitante deve assicurare la regolare effettuazione della partita e tutelare l’incolumità degli atleti prima, durante e dopo la gara».
Infine il giudice ha giudicato «anomalo» il comportamento dell’arbitro «che non ha percepito la reale situazione di pericolo per l’ordine pubblico (nel referto arbitrale non si parlava, stranamente, di situazione di tensione, ndr): ciò è confermato dal comunicato correttamente e lealmente emesso dagli All Reds il giorno successivo, ove gli stessi hanno ribadito sussistere una evidente situazione di difficoltà per la squadra dei Rugby Corsari, a fronte della quale hanno deciso di rinunciare alla partita dandola vinta agli avversari».
Insomma, a distanza di tre settimane i contorni di ciò che è avvenuto all’esterno dell’ex Cinodromo sono stati chiariti nelle sedi opportune: i Corsari sono stati vittime di un atteggiamento sanzionato dalla giustizia sportiva. Luca Cirimbilla, davanti alla decisione del giudice, è più che soddisfatto: «È stato giustamente riconosciuto come la discriminazione nel rugby non debba esistere. sono state riconosciute le nostre ragioni, ma soprattutto sono state evidenziate le incongruenze del referto dell’arbitro. Ma soprattutto è stato riaffermato un principio: la domenica gli atleti della nostra disciplina pensano esclusivamente a praticare lo sport più bello del mondo».