Il Sunderland non riesce a fare il miracolo: Borini illude i Black Cats per un tempo, ma il City travolge i biancorossi nella ripresa con Tourè, Nasri e Navas e conquista la Capital One Cup. Nel Sancta Sanctorum del football inglese, a Wembley, Manuel Pellegrini alza al cielo il primo trofeo della sua gestione e infrange gli ultimi sogni di gloria del ‘solito’ Gigante d’Argilla del Nord.
GIOCO, PARTITA E GAFFE – Forse era troppo emozionato, probabilmente è rimasto accecato dalle luci di Wembley ma fatto sta che, a chi gli chiedeva un commento, si è lasciato scappare: «Sono molto felice – ha detto l’Ingegnere – amo la pressione che deriva dall’allenare una grande squadra come il Manchester United». Sì, avete letto bene. L’odiato United ‘nominato’ nel momento del trionfo sul grugno della tifoseria più orgogliosa di tutta l’Inghilterra. Ma in fondo, a Pellegrini, nessuno porterà rancore. Lo United, quest’anno, per ‘vincere’ qualcosa è costretto ad aspettare la gaffe di Pellegrini…
BORINI GOL RABBIA E BENEFICENZA – Fabio Borini ha portato in vantaggio il Sunderland al decimo del primo tempo. Sgroppata in contropiede, resiste anche ad una scarpata in faccia rifilatagli da Kompany e trafigge il portiere Citizen. Il sogno di vincere a Wembley e di diventare il simbolo del riscatto di una bandaccia di scalcagnati in casacca biancorossa è durato solo 45 minuti. Nel secondo tempo il Man City scende in campo per fare sul serio. Bastano poco più di 100 secondi per ristabilire gli equilibri e vincere. Dopo la gara, Fabio Borini, deciderà di donare la sua maglia per ricavarne qualcosa da devolvere in beneficenza. Forse avrebbe preferito conservarla ma se giochi contro gli Sceicchi…
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