Infuria la guerra delle due Manchester per il predominio calcistico della città. Lo United vive un’annata disastrosa e chiede aiuto alla Mano de Dios – attirandosi le critiche dell’Inghilterra pallonara e revanscista che mai ha digerito l’affronto dell’86 – mentre il City toppa, complice un arbitro cieco, l’appuntamento con la consacrazione in Champions League contro il Barcellona.
“NOI SIAMO I PIU’ GRANDI” – Manuel Pellegrini, allenatore dei Citizens, lo aveva detto prima dell’incontro con i blaugrana. “Oggi il City è il primo club di Manchester e deve dimostrare di essere in grado di sostenere la sfida con lo United”. Sfida a colpi di tituli internazionali. “Dobbiamo vincere in Europa per essere davvero grandi”, ha dichiarato Pellegrini. Ma l’andata del turno di Champions League ha fatto registrare la sconfitta con il Barcellona di Messi, coccolato da Blatter e dagli arbitri. Sì, è vero. Un gol glielo hanno annullato ma la partita l’hanno decisa i direttori di gara. Però questo City in cerca di gloria poteva anche impegnarsi di più…
EL PIBE DELLO UNITED – E mentre il City preparava la partita col Barça, lo United proseguiva la preparazione nel ritiro caldo di Dubai. Al campo d’allenamento si è presentato niente poco di meno che Diego Armando Maradona, che ha passato qualche ora con i ragazzi di David Moyes tra foto ricordo, pacche sulle spalle e consigli. I giornali inglesi non l’hanno presa benissimo, almeno quelli più ‘nazionalistici’ sul fronte calcio. I Red Devils chiedono aiuto all’ispirazione divina della Mano de Dios, quella che ventotto anni fa schiaffeggiò l’Inghilterra ai mondiali in Messico, poi vinti proprio dall’Argentina del Pibe. L’aver sfidato l’anima stessa del calcio inglese abbracciando la sua nemesi più beffarda basterà allo United per risalire la china?