La vendetta (o la rivincita, fate voi) è un piatto che va servito…doppio. Alessandro Matri e Rolando Bianchi risorgono dalle ceneri di loro stessi piazzando due palloni rispettivamente al Catania del ritrovato Maran e al Napolissimo di Rafa Benitez. Basterà per tornare a essere considerati campioni?
MITRA MATRI E LA CIRCE – I sei mesi al Milan sono stati un incubo, per Alessandro Matri che – diciamola tutta – nemmeno con il bianconero della Juventus aveva davvero convinto del tutto. L’approdo a San Siro, per l’ex puntero del Cagliari, è stato un incubo. Mezzo anno da cancellare del tutto, un girone d’andata capace di trasformarlo da ‘Mitra’ a pistola inceppata. E dato che in Italia, la caccia alle streghe – nello sport – si trasforma nel safari alla Dama Bianca, ecco che sul banco degli imputati era stata trasferita a forza la bellissima Federica Nargi, compagna del centravanti. Una ‘Circe’ secondo i calciofili d’Italia. L’arrivo a Firenze aveva fatto storcere il naso ai tifosi viola orfani da tempo immemore di Mario Gomez e da poco di Pepito Rossi. E lui ripaga rifilando due gol al Catania alla prima uscita. Niente male…
DA BIDONE A EROE – A Bologna, l’eterna promessa Rolando Bianchi non aveva ancora dimostrato niente. Un misero golletto e l’accusa di non impegnarsi a fondo per la squadra, mentre i rossoblù emiliani navigano a vista nel limbo della zona retrocessione. E se al Dall’Ara arriva il Napoli scintillante di Hamsik, Higuain e del ‘regista’ Benitez, una sconfitta può anche starci. E invece Rolando non ci sta e segna il gol del vantaggio. Gli azzurri rimontano e fanno 2 a 1. La partita potrebbe anche finire. Invece no, perché Bianchi ‘deve’ pareggiare. E lo fa al 90esimo, come Nemesi piombata tra capo e collo del Napoli che, così, deve rinunciare a buona parte dei sogni scudetto. Non era un bidone, allora. Non è più il caso di svenderlo al mercato di ‘riparazione’ ?
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