La Roma ha dovuto passeggiare sul povero Genoa di Gasperini per riprendersi dallo choc dello Juventus Stadium. Nel largo 4 a 0 rifilato ai rossoblù, c’è una perla: Florenzi che segna il primo gol della gara con una rovesciata sugli sviluppi di un calcio di punizione.
RENDER FACILE L’IMPOSSIBILE – A guardare la rovesciata di Florenzi sembra proprio che l’attaccante giallorosso non è che si sia impegnato poi troppo: la palla l’ha addomesticata che era già in cielo, a seguito di un rimbalzo in area, lui l’ha agganciata al volo schiaffandola sul palo lasciato sguarnito dal portiere genoano Perin. Pare la cosa più facile del mondo, chi ha giocato un pochino a pallone (anche con gli amici giù al cortile di casa) sa sulla sua pelle quanto tutto ciò sia in realtà difficilissimo. Rendere facile l’impossibile: roba da fortunelli o campionissimi.
LE ORIGINI OSCURE – Come si addice a ogni fatto che trascende le comuni capacità degli uomini, la nascita della ‘rovesciata’ è avvolta nel mistero e nella leggenda. Se ne contendono la paternità Cile e Perù (in Sudamerica, il gesto si chiama chilena), c’è chi dice che sia nata da un’intuizione di Unzaga chi invece da un’ispirazione divina di Orellano. Entrambi calciatori dei primordi, quando il pallone ancora si calciava nelle banchine dei porti di mezzo mondo, esportato dai marinai di sua maestà britannica.
POI VENNERO LEONIDAS E PAROLA – Dici chilena e ti viene in mente il Diamante Nero Leonidas, il più grande calciatore brasiliano prima dell’avvento di Pelè. Segnò caterve di gol per tutti gli anni ’30. Pelè era ancora un ragazzino quando Leonidas incantava i tifosi di Flamengo e Sao Paulo con le sue bicicletas. Era il punto di forza della sbruffona nazionale carioca. Nel ’38, non lo vollero rischiare nella semifinale mondiale contro l’Italia di Vittorio Pozzo. E mal gliene incolse dato che passammo noi e vincemmo pure la competizione. Dici rovesciata e ti viene in mente Carletto Parola, l’uomo che ispirò la dinastia Panini. Difensore della Juventus, finì diritto sulle bustine delle figurine dei Calciatori. Ma non segnò grazie a quella rovesciata, bensì intercettò un cross a spiovente dritto nell’area bianconera. Poco male, la storia si scrive anche così…
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