In un mondo popolato da gente che ormai ha paura di tutto, un gigante si prepara a salire sul ring. Ed è un gigante italiano che, a prescindere di come andrà il match, ha già sferrato un diretto sul grugno di lamentosi e rancorosi.
Giacobbe Fragomeni, a 44 anni suonati, sfiderà il campione del mondo in carica, il polacco Krzysztof Wlodarczyk, per riprendersi la cintura mondiale dei pesi massimi leggeri Wbc.
NELLA TANA DEL ‘DIABLO’ – L’incontro è in programma nella notte di venerdì (ora locale, perché in Italia saranno le cinque meno un quarto del mattino dopo) all’Uic Pavillion di Chicago. Il pugile lombardo sfiderà, per la terza volta, il polacco. Una mezza saga, gli incontri fra Fragomeni e Wlodarczyk: prima il pareggio nel match di Roma e poi la vittoria del ‘Diablo’ nella ‘bellissima’ di Lodz. A Chicago Fragomeni spera di battere finalmente l’avversario ‘storico’ e riprendersi la ‘sua’ cintura di campione alla faccia di chi, anche adesso, continua a chiedergli “Ma chi te lo fa fare!”. Il pubblico di casa, però, sarà per il polacco. Nella capitale dell’Illinois la comunità di immigrati dell’est Europa è foltissima e sosterrà ogni jab del ‘Diablo’.
FRAGOMENI E’ GIA CAMPIONE – A prescindere e non perché crediamo che sia già sconfitto. Un po’ perché fare boxe in Italia è come sfidare apertamente il ‘buonsenso’ sportivamente corretto. Perché lavorare, sudare, sacrificarsi, prendere caterve di pugni per pochi spicci e zero visibilità? E perché presentarsi su un ring, in America, a 44 anni per combattere contro un campione affermato più giovane di dodici anni rischiando di farsi ammazzare? La risposta la conosce solo chi ama lo sport. Soldi, sponsor e dichiarazioni preconfezionate non possono e non devono fiaccare l’animo di chi ha in mente sempre la prossima sfida. Di chi ha il coraggio di affrontarla. Che in fondo è questo ciò che distingue il campione vero dal semplice amatore. E Fragomeni, su questo fronte, ha già vinto.