Quando segni dopo manco quindici secondi dall’inizio della partita, rischi di entrare nella storia. Se hai calciato direttamente dalla tua area ed il pallone è entrato nella porta avversaria, c’è il pericolo di trasformarsi in una piccola leggenda.
Se poi di professione fai il portiere, niente, ma proprio niente, può fermarti dall’entrare di prepotenza nell’immaginario collettivo.
Asmir Begovic, estremo difensore dello Stoke City, entra nel ristrettissimo novero di portieri goleador spedendo un potente rinvio dalla sua area dietro le spalle del ‘collega’ avversario del Southampton l’ex Fiorentina Artur Boruc. E’ accaduto a quindici secondi dal fischio d’inizio quando il guardiano bosniaco-canadese rinvia in avanti un pallone morto. Talmente morto che i due centrali dei Saints preferiscono aprirsi e non intervenire, lasciando l’incombenza al loro portiere. Ma a volte, l’ultimo sussulto di vita è quello fatale. E così la palla prende una traiettoria che inganna Boruc come un velenosissimo pallonetto che, beffardo, si insacca alle spalle dell’estremo difensore polacco. Non ci credeva nessuno: fino a che lo speaker non ha scandito il nome di Begovic, proprio nessuno aveva davvero creduto che proprio lui si fosse trasformato in un inconsueto bomber.
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La favola dei portieri goleador è legata, di solito, ad imprese epiche o a doti eccezionali. I calci piazzati imprendibili di José Luis Chilavert, ad esempio, hanno rinnovato negli anni ’90 le gesta eroiche del pioniere del football Lucidio Sentimenti, storico estremo difensore rigorista della Juventus degli anni ’30. Nel decennio successivo tocca al brasiliano Rogerio Ceni fa rivivere la magia degli estremi difensori col vizietto del gol. Ne farà 101.
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In Italia, ventuno anni fa (febbraio 1992), il primo gol su azione di un portiere: Atalanta-Cremonese, i lombardi devono strappare almeno un punto ai nerazzurri di Bruno Giorgi per costruire la salvezza. Nei minuti di recupero tutti i grigiorossi sono in attacco: è l’ultima occasione. Tra loro c’è il portiere Michelangelo Rampulla, sarà proprio lui ad incocciare di testa il gol dell’insperato uno ad uno a Bergamo.
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Nel 2001, stesso contesto ma squadre differenti. In campo la Reggina, che gioca in casa e l’Udinese che vince al Granillo per uno a zero. Ultimi minuti, ultimo assalto finale per gli amaranto calabresi alla ricerca di punti preziosi per evitare la retrocessione. Corner teso e dalle retrovie spunta Massimo Taibi che se la fa tutta di corsa: dalla sua porta fin sotto la curva reggina ‘passando’ per il colpo di testa che punisce il ‘collega’ friulano.
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Tra i portieri in attività, infine, è da ricordare l’incocciata vincente di Marco Amelia – oggi al Milan – in Livorno-Partizan ai tempi della Coppa Uefa del 2006.
Per il portiere, la rete è qualcosa di sacro. Deve difenderla fino all’ultimo spasmo, finché gli rimane fiato in corpo. Il gol, di solito, è qualcosa che lo vede soccombere. Quando il portiere capovolge la situazione, diventando lui il violatore della rete altrui, allora la via per la leggenda gli si spalanca…