LE RISERVE DEL GARANTE SULLA PRIVACY ANTONELLO SORO
Con il crescente utilizzo dei social network, con molti utenti che ne usano due o tre alla volta, nascono sempre più problemi legati alla privacy e alla protezione dei dati personali. E’ notizia di pochi giorni fa che mentre Twitter permetterà di contattare con messaggi privati tutti gli utenti, anche quelli che non ci seguono, Facebook sta cambiando le sue politiche nei confronti degli utenti privati, che hanno scelto di non apparire nelle ricerche pubbliche del social.
Il social di Zuckerberg ha inoltre allentato le impostazioni della privacy dei minori, che fino a poco tempo fa non potevano condividere post pubblici, mentre ora si. Su Repubblica il presidente del garante della privacy, Antonello Soro, si dice piuttosto contrariato e che “è difficile non indignarsi. È evidente come sia in corso tra i colossi una concorrenza al ribasso dei diritti, che tocca i minori”. Non è la prima volta che Soro mette in guardia rispetto all’utilizzo dei Social Network.
Il 14 ottobre, sempre su Repubblica, nell’intervista “I social network non sono gratuiti, i nostri dati sono il prezzo da pagare”, rilasciata in occasione delle modifiche alle policy sulla privacy di Google, dichiarava che sono già stati avviati contatti con il colosso della ricerca e che nel caso di violazioni saranno emanate sanzioni pecuniarie che però “per un colosso del genere sono irrilevanti”.
Va detto che sono anni che il Garante si muove per contrastare la presenza sempre più invasiva dei social network nella nostra vita, tanto che nel 2009 fece stampare un libretto dal titolo “Social network: attenzione agli effetti collaterali” ancora scaricabile dal sito www.garanteprivacy.it . Sembra però che pochi abbiano ascoltato questi richiami. Secondo Soro (Huffington Post del 29 agosto) Google ha più potere delle dittature “la differenza è che i regimi totalitari acquisivano delle informazioni su un piccolo numero di persone faticosamente e per mezzo della violenza. Oggi, senza fatica e senza violenza, vengono acquisite indiscriminatamente in un profilo le informazioni su chiunque. Allora erano veicolate dalle persone, qui invece c’è la visione generalizzata delle abitudini, degli stili di vita, degli interessi”.