• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
giovedì 12 Giugno 2025
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Sport/identità/passioni

Il lutto. Addio a Gaetano Musella talento incompreso del calcio che fu

by Claudio Garella
30 Settembre 2013
in Sport/identità/passioni
0

musella1005rdAddio, Nino. Il calcio italiano è a lutto: è stato ritrovato privo di vita a Caprazoppa, frazione di Finale Ligure in provincia di Savona, l’ex attaccante di Napoli, Catanzaro e Bologna Gaetano Musella. Aveva 53 anni. Dietro il dolore per la scomparsa sconcertante di Musella c’è pure il dubbio di quello che, almeno adesso a pochissime ore dal ritrovamento del cadavere, sembra assumere i contorni di un giallo.

Musella è stato ritrovato riverso in terra, senza i pantaloni. Indossava una maglia ed un paio di sandali. Poco più in là c’era una Fiat 500 di colore blu, intestata ad un amico. I medici legali parlano, almeno al momento, di un malore. Non si esclude, però, nessuna pista in attesa dell’autopsia.

La scomparsa di Nino Musella ci riporta indietro negli anni, quando il calcio non era ancora questione di sponsor. Un talento puro che però non è mai riuscito ad imporsi, un destino maledetto per lo scugnizzo napoletano che sognava di regalare il primo scudetto alla sua Napoli e che invece dovette far le valigie dopo tre campionati. La carriera la iniziò giovanissimo, nella sua Napoli, e la proseguì tra Catanzaro, Bologna fino a che imboccò il viale del tramonto, costellato dagli ingaggi strappati in terza serie a Nocerina, Ischia, Empoli, Palermo, Juve Stabia e Latina. 

Punta guizzante che sprizzava talento da tutti i pori, Musella era un attaccante imprevedibile. A tal punto che dopo il brevissimo ‘apprendistato’ di Padova, si spalancò un posto in squadra per lui, al Napoli di Luis Vinicio, ‘o Lione e Rino Marchesi. Certo, non erano ancora i tempi di Diego Armando Maradona. Ma quella squadra aveva fame e campioni in grado di far tremare Juve, Milan e Inter. Musella si trovò a condividere lo stesso spogliatoio di gente come Luciano ‘giaguaro’ Castellini, l’olandesone Rudy Krol, Peppe Bruscolotti, il mitico baffo Massimo Palanca. Con la maglia azzurra del Napoli, la squadra della sua città, siglò 13 gol in 67 partite.

Musella poi venne ceduto al Catanzaro, una stagione sciagurata quella 1982-83: solo 13 punti in classifica, ultimo posto e retrocessione in serie B. Nemmeno un gol, quel campionato, per lui. L’anno dopo il disastro fu ancora più drammatico: in cadetteria il Catanzaro bissò l’ultimo posto con 30 punti. Dieci vittorie  non bastarono a tenere a galla i calabresi. Poi l’avventura in terza serie con l’immediato ritorno in B. Ma l’andazzo è ormai segnato: nuova retrocessione in C1. Arrivò la chiamata del Bologna, in un solo campionato fece tanti gol quanti ne aveva realizzati in 56 gare a Catanzaro: pochi, alla fine, appena cinque. Ma per Nino già non c’è più spazio. In rossoblù stavano emergendo talenti che lo chiusero sia in attacco che a centrocampo: da Giancarlo Marocchi fino a Lorenzo Marronaro. Per Musella l’unica possiblità era tentare altre strade.

Così il lungo esilio della serie C. Giochò a Nocera Inferiore, ad Ischia, a Palermo ed Empoli, Castellammare di Stabia e Latina. A 37 anni appese gli scarpini al chiodo. Un talento sprecato che dopo una partenza folgorante – entrò nel giro dell’Under 21 – , finì in chiaroscuro, con tanti campionati di serie B e serie C, pochi gol ma numerose finezze distribuite a piene mani sui campi della provincia italiana.  Ancora oggi, a distanza di quasi vent’anni dal suo ritiro, c’è chi ricorda le punizioni infilate nel sette e i guizzi di classe cristallina.

La dolorosa scomparsa di Musella ci riporta indietro ai tempi in cui il calcio era un’altra cosa, quando un centravanti che prendeva botte dai difensori non avrebbe mai e poi mai trovato un giornalista pronto a chiederne la tutela, come se fosse un pezzo d’antiquariato. Iniziò a giocare quando ancora era vietato scrivere il nome dello sponsor sulla casacca della squadra e si è ritirato un anno dopo la famigerata sentenza Bosman. Addio, Musella.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=GOqYrxQqYik[/youtube]

Claudio Garella

Claudio Garella

Claudio Garella su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0

Related Posts

Hellas über alles.  Quando gli Scaligeri nel 1985 divennero Campioni d’Italia

Hellas über alles. Quando gli Scaligeri nel 1985 divennero Campioni d’Italia

7 Giugno 2025
Argentina. La storica impresa della banda del Calamar

Argentina. La storica impresa della banda del Calamar

4 Giugno 2025

Il campione Nino Benvenuti e i suoi rapporti con il Msi

Quanto era importante il pugilato ai tempi di Nino Benvenuti…

Inter-Barca. Il calcio pragmatico (e italico) di Inzaghi ridimensiona il globalismo blaugrana

Antonio Conte, Napoli e il peccato di voler essere vincente (nonostante tutto)

F1. Arabia felix (a metà) per la Ferrari: podio Leclerc, Hamilton in crisi

F1. Verstappen vince e convince in Giappone, le Ferrari no

Tra calcio e inclusione, la testimonianza di Astutillo Malgioglio

Più letti

  • “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La polemica. Al film della Cortellesi preferiamo l’epopea della Magnani in “Onorevole Angelina”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Salviamo il Comandante Todaro: mito e realtà di un eroe italiano (senza buonismo)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • In “The Penitent” di Barbareschi la religione è nel mirino degli lgbt

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La vita romanzesca di Edda Ciano Mussolini tra amore, odio e perdono

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Riviste. Il nuovo Diorama Letterario: Tarchi analizza gli “Anni distruttivi”

Arriva il nuovo numero di Diorama Letterario (rivista di Marco Tarchi)

12 Giugno 2025
Mostre. A Genova (fino al 15 giugno) l’esposizione “I 16 Eroi di Premuda”

Mostre. A Genova (fino al 15 giugno) l’esposizione “I 16 Eroi di Premuda”

12 Giugno 2025
Segnalazione. Per gli specialisti la modernità porta guai: ora studiano come ricreare le città

Segnalazione. Per gli specialisti la modernità porta guai: ora studiano come ricreare le città

12 Giugno 2025

Ultimi commenti

  • pasquale ciaccio su La stanza dell’ospite. I “buoni” che censurano i fatti, se li urtano
  • Roberto Rossi su Il ricordo. Giuseppe Del Ninno intellettuale libero tra cinema e Nuova Destra
  • Guidobono su La stanza dell’ospite. I “buoni” che censurano i fatti, se li urtano
  • Guidobono su Voglia di diventare genitori, oltre la crisi demografica
  • Guidobono su Voglia di diventare genitori, oltre la crisi demografica
  • Guidobono su Voglia di diventare genitori, oltre la crisi demografica
  • Sandro su Segnalazione. Le Parigi di Drieu La Rochelle nel saggio edito da Bietti

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più