Come annunciato lo scorso mese di gennaio, è stato di parola Sandro Marano, penna di Barbadillo, nel dare alle stampe, per le Edizioni La Matrice di Bari, “La Forza della Poesia, sguardi sulla poesia del Novecento”. Si tratta di un secondo volume che, a differenza del precedente uscito mesi fa riguardante vari poeti italiani, passa in rassegna autori questa volta stranieri, da Marano definiti “poeti del mondo”.
Da Apollinaire a Borges, da Lorca a Pound, da Lagerkvist a de Andrade, da Brasillach a Drieu la Rochelle, Marano, librandosi nei meandri della arte poetica, ci fa conoscere dei personaggi che con i loro messaggi hanno tanto da dire all’attuale società grama che adagia l’uomo alle narrazioni del politicamente corretto.
Marano, riguardo “i poeti del mondo”, come lei ama definirli, per il presente volume quali sono stati i criteri di scelta?
“Ho scelto i poeti del Novecento che mi hanno accompagnato nel cammino della vita, quelli che mi hanno maggiormente colpito e sui cui versi mi piace comunque meditare. Tra questi ci sono grandi poeti ed anche poeti meno noti. È una scelta affatto personale. Non deve dunque destare meraviglia che in questa galleria di ritratti, di brevi schizzi, di rapidi commenti manchino alcuni poeti di grande e indiscusso valore come Jimenez o Hikmet. Ho seguito semplicemente il filo mutevole delle mie predilezioni e delle mie meditazioni”.
Soffermiamoci su alcuni. Visto un certo pessimismo che trapela da talune sue opere, come può far breccia il messaggio dello svedese Pär Lagerkvist nell’attuale società dove aleggia un diffuso pessimismo frammisto ad una consolidata rassegnazione?
“Credo che il problema della nostra società sia soprattutto l’indifferenza, l’ateismo non solo in senso religioso, ma anche nel senso che gli dava Hegel, cioè il venir meno dell’interesse per il problema della verità. La poesia, a mio avviso, poiché riguarda principalmente le emozioni, può fare breccia nella corazza tecnologica e consumistica degli uomini del nostro tempo più dei testi sacri o filosofici, più delle prediche e delle argomentazioni. E così avviare ad una riflessione sulla verità, ad una, come la chiamava Drieu, ‘discesa nel profondo’. Le emozioni, del resto, riguardano tutti gli uomini e non si è uomini senza emozioni. Ricordo che il grande Céline diceva ‘in principio c’è l’emozione’!”.
Perché Jorge Luis Borges non fu insignito del Premio Nobel per la Letteratura?
“Borges politicamente era un conservatore, detestava il comunismo ed anche il peronismo, tanto da appoggiare la giunta militare che aveva fatto il colpo di stato. Diffidava della democrazia, ‘questo curioso abuso della statistica’, diceva. Queste sue posizioni ovviamente erano invise al ceto intellettuale dell’epoca e Borges le pagò con l’esclusione dal Nobel”.
Visto che “la letteratura è un sogno guidato”, facciamo un po’ di fantaletteratura. Se non fossero morti tragicamente seppure in epoche differenti, e lo scrittore Sandro Marano avesse immaginato di invitare in un’agorà, Lorca e Brasillach, i due sarebbero stati capaci di elaborare un messaggio comune diretto allo scombussolato uomo di questo tempo?
“Brasillach diceva che ‘amore e coraggio non sono soggetti a processo’ e penso che Lorca avrebbe convintamente sottoscritto questa affermazione. È un messaggio ancora valido per gli uomini del nostro tempo. Entrambi finirono tragicamente le loro esistenze sotto il piombo del fanatismo delle fazioni politiche avverse. Entrambi amavano profondamente la propria patria, entrambi cantavano la giovinezza e l’amore, i sette colori e l’Andalusia, e cercarono di abitare poeticamente il mondo”.
Il messaggio di cui sono portatori “i poeti del mondo”, come può incidere sull’attuale società che marcia verso l’autodistruzione?
“L’angoscia per il declino dell’uomo nella nostra civiltà e l’appello a riscoprire emozioni naturali, a riannodare il filo spezzato tra uomo e natura e Dio (comunque inteso), è comune a tutti i poeti che ho tratteggiato. Alcuni di loro poi li ho specificamente definiti poeti ecologisti come Ezra Pound, Wendell Berry e Gary Snyder, perché hanno una viva coscienza della crisi ambientale che stiamo vivendo.
Nel 1954 in uno dei saggi de L’estate Albert Camus scriveva: ‘noi manchiamo di quella fierezza dell’uomo che è fedeltà ai propri limiti, amore chiaroveggente della propria condizione’. Riuscirà la poesia a far riacquistare all’uomo della strada e al politico di razza questa fierezza? Ad impedire che il capitalismo continui a devastare il mondo? Non so dirlo, posso solo sperarlo”.
Quando e dove sarà presentata la sua ultima fatica letteraria?
“La prima presentazione di questo secondo ed ultimo volume dedicato alla forza della poesia si terrà presso la sede della Pro Loco di Conversano il 21 settembre, nell’ambito della rassegna Autunno d’autore ideata e organizzata da Silvia Serena Perrone della Libreria Emmaus in collaborazione con la Pro Loco di Conversano e l’associazione culturale PugliaVox. Dialogherà con me la giornalista Maria Sportelli, mentre l’attore e regista Alfredo Vasco interpreterà nel corso della serata alcune liriche dei poeti del Novecento di cui ho trattato”.