Il libro del generale Roberto Vannacci, il Mondo al Contrario, ha suscitato polemiche politiche un po’ schizofreniche da parte dell’opposizione e da parte del centro-destra un atteggiamento ambiguo con l’eccezione di Salvini e di Donzelli di Fdi. Abbiamo letto quasi per intero il libro e non vi abbiamo trovato affermazioni, concetti offensivi, razzisti, discriminatori e quindi in contrasto con la costituzione nei confronti di quella categoria di persone che riassumendo fa parte del cosiddetto “mondo arcobaleno”. Meraviglia perciò lo scivolone del ministro Crosetto che, senza nemmeno averlo letto, abbia favorito la rimozione del generale dall’incarico che ricopriva all’Istituto Geografico militare, facendosi trarre in inganno da citazioni decontestualizzate dal libro su Repubblica.
Le accuse all’autore sono oltre alle tesi espresse quelle di essere un militare e quindi di non aver osservato il regolamento che impone di non rivelare notizie di carattere militare. Accuse deboli perché un militare è un cittadino come gli altri e ha diritto d’esprimere le proprie idee sempre nei limiti consentiti.
Che cosa c’è di così scandaloso, di così offensivo? Nulla, sono considerazioni condivisibili o meno su tutti i principali temi del nostro tempo: dalla famiglia, all’identità di una nazione, alle sue tradizioni, cultura, a temi quali la sicurezza, il diritto a godere della propria casa senza vedersela occupata, a non essere invasi da un’immigrazione incontrollata ecc.
Si può dire che questo scritto è prolissso, un po’ pedante ed è come una summa di tutte le questioni al centro della nostra vita quotidiana quindi di per sé non è una novità e allora ci si può chiedere perché mai abbia così successo di vendite e la risposta è che dice le cose pane al pane vino al vino, dice ciò che riscontriamo nelle nostre città ogni giorno, quello che i cosiddetti cittadini comuni vivono come per esempio l’ordine pubblico trascurato dalla sinistra che fa lo gnorri.
In conclusione, il successo del libro è un segnale per il governo che dimostra d’essere timido, debole nel non affermare i propri valori. Un dato è certo: c’è del malcontento fra gli elettori e questo è pericoloso se viene sottovalutato. Il Mondo al Contrario ne è la prova.
Se la destra ‘scarica’ le tesi di Vannacci (più che Vannacci) perde una parte rilevante di identità. Una destra che sembri il PD, ossequiente al Politically Correct, alla NATO ed all’UE, a Wall Street ed alla BCE ecc., non serve… Piuttosto vada all’oppposizione…
Il punto più importante è la libertà d’espressione, che va difesa a tutti i costi. Per quanto riguarda il caso specifico di Vannacci: il generale ha semplicemente detto ciò che pensa e che sente la maggioranza degli italiani. Credo che se il governo avesse fatto qualcosa di destra, o comunque qualcosa più “di rottura”, il libro di Vannacci avrebbe avuto meno risonanza, ne avremmo sentito “meno bisogno” (ma per ora nisba: per ora la Meloni non è né destra identitaria, diciamo nazionalista, né destra liberista, diciamo thatcheriana; per ora la Meloni porta avanti l’agenda del PD, e purtroppo me lo dicono anche molti conoscenti che hanno votato FdI e non credo lo rifaranno…). PS – Crosetto ributtante.