Dinanzi alle reazioni scomposte alle dichiarazioni del ministro Lollobrigida circa il rischio di una sostituzione etnica degli italiani per l’effetto congiunto di crollo demografico e immigrazione extracomunitaria, sono tentato di parafrasare una celebre espressione con cui Leonardo Sciascia polemizzava con i professionisti dell’antimafia. “Ti chiacchierano, e poi dicono che sei chiacchierato”, diceva l’autore del Giorno della civetta. Complottano, e poi dicono che sei complottista, mi viene fatto di replicare a quanti accusano Lollobrigida di parlare come un suprematista bianco (ma preoccupazioni analoghe sono state espresse per l’emigrazione dai paesi sub sahariani anche dal presidente tunisino; allora, Kais Saied chi è, un “suprematista abbronzato?”).
In realtà, Lollobrigida non ha evocato nessun complotto. Si è limitato a esprimere una preoccupazione che nasce dalla demografia, dalla geografia e dalla storia, e di cui furono interpreti personalità insospettabili, laiche e cattoliche, come Oriana Fallaci, che evocò il rischio “Eurabia”, e il compianto cardinal Biffi, che nel suo intervento al Seminario della Fondazione Migrantes, il 30 settembre 2000, difese il diritto di una nazione a “gestire e regolare l’afflusso di gente che vuol entrare a ogni costo” (il testo integrale dell’intervento, che a suo tempo suscitò molte polemiche, è disponibile comodamente all’indirizzo internet https://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/7283.html).
È vero che la teoria della “grande sostituzione” è stata adottata anche da movimenti neonazisti, anche se a parlare per primo di Grand Remplacement è stato lo scrittore francese Renaud Camus, singolare personaggio proveniente dalle file dell’estrema sinistra sessantottina e antesignano dei movimenti Lgtb. Ed è vero pure – purtroppo – che proprio un sito ufficiale del governo avalla tale teoria. Ma altro è constatare una serie di fatti – il calo demografico italiano, il supporto logistico recato agli sbarchi da Ong che beneficiano di massicci contributi economici, la politica immigrazionista della sinistra,- altro è essere per questo etichettati come suprematisti bianchi o peggio.
In realtà, per capire che gli equilibri demografici ed etnici italiani, e non solo italiani, rischieranno di saltare nel volgere di pochi decenni, a meno di una seria inversione di rotta, non c’è bisogno certo di comprare i libri di Renaud Camus. Basta leggere i grandi classici che hanno esaminato le cause della decadenza e del crollo dell’impero romano. Corruzione dei costumi, scelte maltusiane, utilizzazione dei barbari per compiti un tempo prerogativa dei cittadini, a partire dal servizio militare, politiche di panem et circenses e frumentationes (l’odierno reddito di cittadinanza) per una plebe indolente, aprirono la strada a quella che, prima ancora di una invasione militare, fu una lenta infiltrazione. La data canonica del 476 dopo Cristo fu solo la sanzione giuridica di una perdita di identità e sovranità cominciata secoli prima.
Chi nutrisse dubbi in proposito, non ha che da consultare su un qualsiasi dizionario come sono definite in tedesco quelle che noi chiamiamo invasioni barbariche: Völkerwanderung, ovvero migrazioni di popoli. La storia è una maestra di vita, che gli uomini purtroppo non ascoltano, salvo esserne presi a bacchettate quando è ormai troppo tardi.
Naturalmente, il sito del ministero non avalla la teoria della sostituzione etnica, ma la tesi che la teoria della sostituzione etnica sia esclusiva di movimenti antisemiti e neonazisti
La sostituzione etnica esiste, è in corso ed è sotto gli occhi di tutti. Lollobrigida però mi sembra alquanto confuso. Da un lato si preoccupa della sostituzione etnica, dall’altro si fa promotore di immigrazione regolare a tranches da mezzo milione o più di allogeni. Le due posizioni collidono evidentemente. La realtà è un’altra, gli sbarchi continuano a ritmo incessante ogni giorno ed il governo non riesce a fermarli, punto. Il resto è fuffa televisiva. Per quanto non abbia in simpatia Matteo Salvini, la sua gestione è stata certamente più incisiva.
Direi che sarebbe meglio non fare dichiarazioni ‘ad minchian’, che non hanno alcun seguito pratico, e invece mettere in atto silenziose ‘concretezze’. Della politica reboante degli annunci ne abbiamo le tasche piene, specialmente quelli che hanno votato FdI per un cambio, che finora non appare minimamente, anzi…
Io credo che non ci sia alcun piano di sostituzione etnica, come non ci fu alcun Protocollo dei Savi di Sion, Operazione Odessa, Operazione Condor ecc. Ma la sostituzione etnica la vediamo sotto i nostri occhi, di fatto, in Italia come in Francia, come in Inghlterra ecc. Ma non è sostituzione, è invasione. Noi europei non difendiamo il nostro terirorio, identità, tradizioni ecc. e, quindi è darwinianamente giusto che ci invadano.
Sono d’accordo, su certe cose bisognerebbe ispirarsi al motto deii francesi dopo il 1870, sull’Alsazia Lorena: “Pensarci sempre, non parlarne mai”.