Quello che sgomenta, nell’assurdo episodio di Enrico Montesano, radiato senza processo da “Ballando con le stelle” per avere indossato, durante le prove, una maglietta che portava stampigliati la scritta X Mas e il motto dannunziano “Memento audere semper”, non è tanto la faziosità della dirigenza Rai, subito prona dinanzi a una denuncia pretestuosa, quanto l’ignoranza della storia patria dimostrata da quanti reggono quella che viene presentata come la più importante “agenzia culturale” (sit venia verbo) italiana.
La X Mas infatti non è solo il reparto speciale che dopo l’Otto Settembre, pur continuando a compiere azioni contro navi militari Alleate, svolse funzioni di fanteria di Marina nella repressione della guerriglia partigiana (e anche, in Istria e Dalmazia, nel contrasto alle bande titine che minacciavano la Venezia Giulia).
Se così fosse, il provvedimento dei vertici Rai avrebbe un fondamento. Ma la Decima, fino all’Otto Settembre, fu un reparto d’élite della Regia Marina specializzato in incursioni ai danni di imbarcazioni nemiche. A quel periodo risalgono alcune delle sue imprese più fortunate, come l’eroica impresa d’Alessandria, del 19 febbraio 1941, che inflisse pesanti perdite alle navi da battaglia britanniche. Protagonista dell’impresa fu il comandante Luigi Durand de La Penne, che dopo l’armistizio avrebbe accettato di cooperare con gli Alleati, a differenza del suo “secondo” Emilio Bianchi, e in una toccante cerimonia fu proprio il comandante inglese della Valiant, la nave da battaglia che egli aveva messo fuori uso, ad appuntargli sul petto la medaglia d’oro al Valor Militare, in una toccante cerimonia di riconciliazione promossa dal principe Umberto. Dopo la guerra, al termine di una brillante carriera militare, Durand de la Penne si dedicò alla politica e fu eletto deputato prima nella Dc, poi nel Partito liberale.
Moltissimi altri ufficiali della X Mas dopo l’Otto Settembre accettarono come lui di cooperare con gli Alleati, nei reparti di assaltatori marittimi del Regno d’Italia ricostituitisi al Sud sotto la denominazione di Mariassalto. Diversa fu la scelta del principe Borghese, che, sorpreso dall’armistizio alla Spezia, accettò di collaborare con i tedeschi; ma questo non cancella la precedente memoria del reparto.
In totale, comunque furono quasi quaranta gli ufficiali, sottufficiali e militari di truppa della X Mas – quella anteriore all’Otto Settembre – insigniti di medaglia d’oro per atti di valore compiuti prima dell’armistizio. Molti di loro non erano fascisti: la Marina era un’arma apolitica, in cui prevaleva, soprattutto fra gli ufficiali, la fedeltà al Re. Chi ha accusato Montesano di aver fatto apologia di fascismo con la sua maglietta ha insultato la loro memoria, oltre alla propria intelligenza.
A sua volta, il motto Memento Audere Semper non è un motto fascista, ma risale almeno al 1918, quando il fascismo doveva ancora nascere. Lo coniò Gabriele d’Annunzio, per rendere omaggio all’acronimo Mas, che stava a designare i Motoscafi Armati Siluranti, con uno dei quali aveva partecipato alla Beffa di Buccari: una delle tante glorie delle nostre Forze Armate di cui vorrebbero cancellare la memoria quanti sono convinti che l’unica guerra di cui dobbiamo andare orgogliosi sia quella partigiana.
Comportamenti come questi, per altro, confermano un’opinione che da tempo covavo. Altro è dichiararsi antifascisti, per quello che il fascismo fu sotto forma di prevaricazione, fatuo bellicismo, soppressione delle libertà fondamentali; altro, in odio al fascismo, è divenire anti-italiani.
Enrico Nistri ha perfettamente ragione. Viviamo immersi in una crassa ignoranza antistorica, faziosa, intiitaliana. Il sinistrume non perde occasione di esibire orgogliosamente la sua infinita intolleranza e pochezza… Basta canone RAI, basta pseudo servizio di Stato…