• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
giovedì 9 Febbraio 2023
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Corsivi

Il solco tra mondo del lavoro e Pd (con gli operai che guardano a destra)

Mentre vengono meno le appartenenze “di classe”, a  spezzarsi è la “cinghia di trasmissione”, che aveva fatto le fortune della sinistra

by Mario Bozzi Sentieri
12 Settembre 2022
in Corsivi
0
Operai in fabbrica

Il prossimo appuntamento elettorale offre uno spaccato interessante sugli orientamenti politici del mondo del lavoro. Mentre vengono meno le appartenenze “di classe”, a  spezzarsi è la storica “cinghia di trasmissione”, che aveva fatto le fortune della sinistra comunista. 

Il fenomeno non è nuovo. Ma oggi è esplicito e reso manifesto anche dai vertici della Cgil. A darne notizia sono stati molti organi d’informazione, con un ampio corollario di dichiarazioni e di prese d’atto, al punto da arrivare a parlare di autentico “livore” da parte del mondo del lavoro nei confronti del Pd. Da Nord a  Sud  la rottura appare insanabile.  

Il problema maggiore nel rapporto con gli operai è che il  Pd – ha dichiarato Edi Lazzi, segretario della Fiom subalpina –  ormai da anni non li rappresenta più.   Il tentativo di recupero degli ultimi giorni non ha dato grandi risultati. Come ha scritto “La Stampa” in occasione della festa della Fiom di Torino il consenso operaio sembra aver preso altre strade, magari svoltando a destra, oppure  rifugiandosi nell’ astensionismo. Non  sembra neppure più  funzionare il tormentone sui rischi per la democrazia. Di fronte alla sinistra votata alla “governabilità”  e – di fatto –  al servizio dei “poteri forti” l’imbarazzo è grande. Al punto che molti quadri sindacali  dichiarano  senza remore: “C’è chi dice che dovremmo  anche convincere gli operai  che vanno accettate  le scelte del governo della sinistra , se no arrivano i fascisti. I quali, per parte loro, promettono la pensione per tutti dopo 41 anni di lavoro”. 

Alla festa della Cgil di Forlì, parlando con i cronisti, il segretario regionale Massimo Bussandri si è  sfogato:  “Se vado in assemblea e dico ai lavoratori di votare contro la destra mi chiedono che cosa ha fatto la sinistra negli ultimi 20 anni. E la risposta è: il jobs act e la riforma Fornero”. 

C’è anche chi non ha gradito la scelta di Susanna Camusso a candidarsi nelle liste del Pd. Una scelta opportunista per molti, che ha anche  creato più di un imbarazzo sul territorio. Al punto da fare spostare la manifestazione della Cgil per il Mezzogiorno, programmata a Napoli, a Bari,  per evitare che la manifestazione potesse trasformarsi in un veicolo elettorale per l’ex segretaria generale. 

Non c’è del resto candidatura “identitaria” che tenga, laddove il partito oggi di Letta è accusato di essere stato quello di Renzi, del jobs act, e della   legge Fornero, che ha tenuto le persone in fabbrica per cinque, sei, sette anni in più prima della pensione. 

La rottura della “cinghia di trasmissione” è allora “di base” (dove i lavoratori rifiutano le vecchie “appartenenze”) e conseguentemente anche “di vertice” (dove a dettare la linea è il quieto vivere camuffato da realismo post ideologico).  Nessun endorsement allora verso il Pd e nessun appello contro possibili “derive reazionarie”. Parola di Maurizio Landini, segretario della Cgil, che, chiudendo a Bari la Conferenza sul Mezzogiorno, ha dichiarato, senza mezzi termini, di non temere alcun esito elettorale: “Rispetteremo qualunque risultato perché quando la gente va a votare è sempre un gesto di democrazia”. A vincere più che le storiche appartenenze di classe è il pragmatismo, il giudizio sulle cose più che sulle appartenenze storiche. In sintesi: se vincerà la Meloni, ci siederemo al tavolo del governo e discuteremo.

Nel rovesciamento delle “cinghie di trasmissione” crescono evidentemente le responsabilità per il centrodestra, chiamato a dare risposte concrete alle domande del mondo del lavoro. Il primo tema è quello del recupero del potere d’acquisto dei salari a fronte di un’inflazione galoppante e della crescita delle tariffe energetiche. A seguire una più organica riforma pensionistica, la quale, rispetto alla Fornero, sappia declinare concretamente età pensionabile e lavori usuranti; un rispetto delle normative contrattuali, con particolare riguardo alle giovani generazioni e al mai risolto rapporto tra formazione, occupazione e remunerazione; efficaci politiche per la famiglia; la ripresa della cosiddetta “edilizia popolare” (secondo Federcasa e Federcostruzioni l’attuale struttura del patrimonio residenziale pubblico non è sufficiente, laddove  servirebbero almeno altri 300.000 alloggi per coprire il fabbisogno nazionale e – in generale – un’opera massiva d’intervento sul patrimonio esistente).

I temi sul tappeto – come si vede – sono tanti, tutti molti concreti e diretti. Intorno ad essi non è impossibile ipotizzare di costruire una nuova alleanza sociale. Senza fumisterie ideologiche però, ma con chiare priorità e nettezza programmatica. Anche qui – dopo la rottura delle vecchie appartenenze ideologiche (le mitiche “cinghie di trasmissione” della sinistra) e dopo i fallimentari anni della “sinistra di governo” – una nuova stagione politica e sociale si profila all’orizzonte. Importante è non perdere la bussola delle priorità e le ragioni di fondo di una discontinuità politico-amministrativa che deve mirare a risanare la scissione tra la politica istituzionale ed il popolo italiano, evitando di ripetere gli errori del passato. Quelli che oggi rendono insanabile la spaccatura tra mondo del lavoro e sinistra. 

@barbadilloit

Mario Bozzi Sentieri

Mario Bozzi Sentieri

Mario Bozzi Sentieri su Barbadillo.it

Tags: Destramario bozzi sentierioperaipdvoto

Related Posts

Il punto (di M.Veneziani). Sanremo, canzonette Zelensky e Pensiero unico

Il punto (di M.Veneziani). Sanremo, canzonette Zelensky e Pensiero unico

6 Febbraio 2023
La “Terza Via” produttivistica

La “Terza Via” produttivistica

6 Febbraio 2023

Focus. Il Piano Mattei e l’orizzonte mediterraneo del governo Meloni

Giornale di Bordo. Sì, è vero, la vita al Nord costa di più, ma non creiamo guerre fra poveri

La geopolitica del Mediterraneo priorità patriottica

Il punto (di M.Veneziani). Le ragioni dell’anticonformismo (anche) al tempo del governo Meloni

Giornale di Bordo. Il boss Matteo Messina Denaro tra vaccini e uso del bancomat

Il futuro dei giovani e la rotta identitaria su merito-lavoro

“Patria senza mare” e l’orizzonte mediterraneo dell’Italia

Più letti

  • L’intervista.  Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    L’intervista. Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Il caso. L’errore di restituire i marmi dei Musei Vaticani alla Grecia

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Segnalibro. “Eurasia” e l’attuale ciclo politico dell’Europa

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Difesa. La memoria del cordiale in bustina (simbolo di un’Italia che non c’è più)

    33 shares
    Share 33 Tweet 0
  • Fenomeno Cognetti, le otto montagne in ciascuno di noi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Mio Italia. No agli insetti sulla nostra tavola, evviva i prodotti nazionali

Mio Italia. No agli insetti sulla nostra tavola, evviva i prodotti nazionali

8 Febbraio 2023
Il ricordo. L’eredità di Paolo Di Nella: “La Rivoluzione si costruisce nell’agire quotidiano”

Sulle strade d’Europa con Paolo Di Nella nel cuore

8 Febbraio 2023
Giorgia Meloni e la sfida della Realpolitik

Assalto al cielo. Scianca: “Il governo Meloni tra il cuneo Usa e una nuova stagione”

8 Febbraio 2023

Ultimi commenti

  • Max su Il punto (di M.Veneziani). Sanremo, canzonette Zelensky e Pensiero unico
  • Tullio Zolia su Il punto (di M.Veneziani). Sanremo, canzonette Zelensky e Pensiero unico
  • Guidobono su Focus. Il Piano Mattei e l’orizzonte mediterraneo del governo Meloni
  • Ferna.. su Il punto (di M.Veneziani). Sanremo, canzonette Zelensky e Pensiero unico
  • Guidobono su Il punto (di M.Veneziani). Sanremo, canzonette Zelensky e Pensiero unico
  • mario paluan su Il punto (di M.Veneziani). Sanremo, canzonette Zelensky e Pensiero unico
  • Luca su Il punto (di M.Veneziani). Le ragioni dell’anticonformismo (anche) al tempo del governo Meloni

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più