Non so se Annientare sia il miglior romanzo di Michel Houellebecq, ma senz’altro è molto prossimo a questo traguardo. Lo preferisco a Sottomissione, il libro di fantapolitica che, sulla scia di una profezia fortunatamente smentita dai fatti (l’elezione di un islamico alla presidenza della Repubblica Francese), ha conferito un successo internazionale a questo scrittore che per la sua non comune capacità di analizzare le dinamiche sociali e cogliere i segni dei tempi può essere considerato il Balzac dei giorni nostri. C’è, forse, qualcosa di farraginoso nel motore della vicenda; una catena di misteriosi attentati che cambia il corso della storia (del resto anche l’autore della Peau de chagrin amava il ricorso al mistero); ma la capacità di cogliere i segnali di degrado della nostra società – dalla proletarizzazione del ceto medio intellettuale ai problemi dell’immigrazione, dalla crisi della famiglia alla cinica gestione delle case di riposo per anziani, passando per la disanimata burocratizzazione del sistema sanitario – emerge in questo più che in altri suoi romanzi e ci induce a riflettere su mali non solo francesi: le piaghe da decubito per la mancata assistenza ai degenti in seguito alla politica di tagli al personale infermieristico non sono purtroppo un monopolio d’Oltralpe.
E non è monopolio d’Oltrralpe nemmeno l’utilizzo dell’antifascismo come arma di lotta politica, anzi proprio Annientare ce lo ricorda, riportando il cinico monologo dell’organizzatrice della campagna elettorale del presidente di centrosinistra, preoccupata dei sondaggi che annunciano un testa a testa con il candidato del Front National (Houellebecq dà per scontato che Marine Le Pen non si presenti):
“Ce ne vogliono in quantità così, tipi della sinistra morale un po’ vecchiotti, e forse due o tre ebrei se ne trovano, per dovere di memoria. Gonfiamo il tutto fino alle elezioni, prendendoci il tempo che ci serve, l’idea è di smuovere i centristi umanitari, capisci, quei grossi smidollati dell’Ecole Duhamel, e se gli smidollati si decidono a smuovere il loro grosso culo, e dicono che c’è da avere una gran paura, allora il colpo è fatto, siamo sulla strada giusta”.
Ogni riferimento a quanto sta avvenendo nella campagna elettorale italiana non è puramente casuale: tra Italia e Francia in questo ambito non si può negare un rapporto di “sorellanza”. E forse non è un caso che Letta abbia insegnato proprio a Parigi, a Sciences Po. Ma è dubbio che riesca ad “annientare” il centrodestra con questi argomenti.
Tutto verosimile. La sinistra italica non permetterà alla Destra di governare anche se quest’ultima vincerà le elezioni. In cento modi. Illusorio pensare che la nostra sudicia sinistra accetti le regole della democrazia all’inglese. Sa solo giocare sporco, mentire, imbrogliare, delinquere, ingrassare sulla dabbenaggine di tanti poveri cristi: Pantaloni che si lasciano truffare dalle sue storielle ed ingannare da vuote promesse. Aiutata dalle altre sinistre ‘progressiste’ del Continente e dall’area NYT….