Dopo tre giornate di Bundesliga non sorprende che a punteggio pieno ci siano le due favorite principali per la vittoria del Meisterschale, Dortmund e Bayern, e nemmeno che insieme a loro ci sia l’outsider Leverkusen. La vera notizia è che in testa alla classifica, appaiata alle tre superpotenze della storia del calcio tedesco ci sia ancora una volta il Mainz, come due anni fa.
Nella stagione 2011/12, infatti, i biancorossi della Renania vinsero le prime sette giornate del campionato, eguagliando il record storico del Bayern Monaco. La banda di Tuchel ci riprova a stare con le più forti, forte di tre vittorie importanti contro Stoccarda, Friburgo e Wolfsburg e affidandosi al 25enne Nicolai Muller, esterno offensivo col fiuto del gol (fino ad ora quattro, che gli permettono di condurre la classifica dei marcatori) che vanta anche un paio di apparizioni in nazionale.
Il calcio giocato d’agosto è pieno di squadre meteore che vivono il sogno di stare tra i grandi prima di sgonfiarsi progressivamente col passare delle giornate: chi non ricorda il Chievo dei miracoli di Delneri che nei primi anni del decennio scorso apriva sempre i suoi campionati con magiche cavalcate, affiancando le pluridecorate milanesi e la Juventus; o ancora il Levante, che un paio di anni fa, da neopromossa, si qualificò all’Europa League dopo un campionato fantastico che lo vide a lungo seguire a ruota Real Madrid e Barcellona.
La provincia al potere tipica degli inizi di campionato, figlia a volte di calendari favorevoli, a volte di preparazioni atletiche all’avanguardia, regala tanta poesia ad un calcio troppo spesso malato e inguaribile: è la storia di Davide contro Golia, i romantici tifano sempre per il più debole. E questo Mainz, aggrappato al treno dei migliori, vorremmo vederlo sempre lì, a contendersi il trono da umile contro i forti, da povero contro i ricchi, da piccolo contro i grandi.
@Barbadilloit