Curve ad alta, media, bassa velocità, rettilinei, una carreggiata piuttosto larga: sono queste le principali caratteristiche del Circuito Paul Ricard, situato a Le Castellet, sede del Gran Premio di Francia.
Le temperature elevate, con la conseguente, nevralgica, capacità di gestire gli pneumatici, si pongono come le variabili principali: la Pirelli porta in Francia delle mescole mediane, optando per le C4 (Soft), C3 (Medium), C2 (Hard).
Diverse le novità messe a punto dalle squadre, a cominciare dalla Ferrari, che si presenta in Provenza con un fondo aggiornato nelle paratie esterne e superiori ma soprattutto nella nuova sezione d’ingresso dei Canali Venturi.
Le prove libere
Proprio le Ferrari conquistano entrambe le sessioni di libere del venerdì, le FP1 Leclerc, in 1’33”930 (Soft), le FP2 Sainz, in 1’32”527 (Soft).
Max Verstappen primeggia invece nelle FP3 di sabato mattina, col tempo di 1’32”272 (Soft).
Le qualifiche
Subito fuori dai giochi Sainz e Magnussen, penalizzati per aver montare la quarta unità motrice della stagione e costretti all’ultima fila: entrambi sfruttano comunque le qualifiche per testare le vetture, arrivando sino alla manche conclusiva.
Leclerc è primo nella Q1, in 1’31”727, su Soft; nella Q2 è lo stesso Sainz davanti a tutti, in 1’31”081 (Soft).
Il monegasco, sfruttando la scia del compagno di squadra, si guadagna anche il primato provvisorio, nella Q3, con 1’31”209, più veloce di Verstappen per soli otto millesimi.
Nell’ultimo e decisivo tentativo, c’è sempre Sainz a tirare la scia a Leclerc, che sigla il primato assoluto nel primo e nel terzo settore, migliorandosi nel secondo: il risultato è un tempo di 1’30”872.
Leclerc, l’unico a scendere sotto l’1’31”, si regala dunque la pole position, rimanendo Verstappen secondo (1’31”176), poi Perez, Hamilton, Norris, Russell.
La gara
Sulla griglia, Sainz è diciannovesimo, Magnussen è ventesimo; anche il giorno del Gran Premio è il grande caldo a farla da padrone.
Lo spagnolo è uno dei tre piloti, con Bottas e Gasly, a scegliere la Hard nello stint iniziale; i restanti vanno sulle medie.
Allo spegnimento dei semafori Leclerc tiene la testa, con Verstappen alle sue spalle e Hamilton, abile a scavalcare Perez; un contatto a centro gruppo tra Ocon (penalizzato di 5”) e Tsunoda, costringe il giapponese all’ultima piazza.
Davanti si infiamma subito il confronto tra Verstappen e Leclerc che scavano immediatamente un solco nei confronti della concorrenza diretta, costituita da Hamilton e Perez.
L’alfiere della Red Bull, nella primissima fase di gara, sembrerebbe averne di più, arrivando addirittura a farsi vedere all’esterno (è la tornata numero sei) della curva di Signes e rimanendo costantemente nello scarico del monegasco, senza tuttavia provare seriamente un attacco; Sainz intanto, sopravanzato Stroll, entra in zona punti al giro 13.
L’olandese rientra ai box alla fine del giro 16, per le Hard, tornando in pista settimo, presto sesto su Norris.
Il grande colpo di scena però arriva al giro 18 , quando il capofila Leclerc, nel tentativo di aumentare il passo per difendersi dal possibile undercut di Verstappen, arriva largo alla curva 11, la Beausset, perde il posteriore e conclude la sua domenica contro le barriere della pista francese: deve entrare la Safety Car, della quale approfittano tutti coloro che ancora non avevano cambiato gli pneumatici, lasciando che Verstappen si riprenda la testa della gara.
Il Gran Premio riparte alla tornata 21, con Sainz (passato alle medie durante la neutralizzazione) che subito sorpassa in successione Ricciardo, Norris, Alonso, issandosi quinto: per lo spagnolo, però, c’è la zavorra dei 5” comminatigli per esser ripartito pericolosamente dalla sua piazzola, dopo il cambio gomme, rischiando l’incidente con Albon.
Nonostante tutto, Sainz prosegue nella rimonta, scavalcando Russell all’esterno della curva di Signes e poi impegnandosi per recuperare su Perez: l’affondo sul messicano arriva all’ultima curva, la Pont, nel giro 41.
Non essendo però il muretto convinto che quelle medie potessero resistere fino alla fine, il 55 viene fatto rientrare nella tornata successiva, per la medesima mescola, pur ovviamente fresca.
Sainz scivola nono, dietro Ocon e Ricciardo che passa pressoché immediatamente; alla tornata 48 arriva anche la manovra su Alonso, per il quinto posto.
Le ultime tornate vedono una nuova breve neutralizzazione, questa volta virtuale, per la vettura lasciata a bordo pista da Zhou; non appena torna a sventolare la bandiera verde (giro 50), Russell sorprende Perez, dopo averlo lungamente rincorso, riuscendo a difendersi nel finale.
La gestione del Gran Premio di Verstappen lo porta fino alla bandiera a scacchi che ne saluta il successo, davanti alle Mercedes di Hamilton e Russell, con Perez quarto.
Quinto è Carlos Sainz, scattato diciannovesimo, autore di due sorpassi (tra i tanti) di pregevolissima fattura ma anche sfavorito dalla tenuta degli pneumatici: la bella domenica del madrileno viene impreziosita dal punto bonus del giro più veloce, portato a grazie all’1’35”781 del passaggio 51.
La zona punti viene completata da Alonso, Norris, Ocon, Ricciardo e Stroll.
La Formula 1 si sposterà a Budapest, dove già nel prossimo fine settimana si disputerà il Gran Premio di Ungheria.