Addio a Birago Balzano, il papà di Zora la Vampira e del fumetto sexy all’italiana. Il fumettista, originario di Trinitapoli nel Foggiano, s’è spento a 86 anni nella sua abitazione di Milano. Tra i suoi lavori più iconici c’è la copertina dell’album musicale Nord, Sud, Ovest Est degli 883.
Zora la Vampira fu il personaggio simbolo di un’epoca, quella degli anni ’70, e fu tra i primissimi lavori sul genere horror-erotico che finirono per avere un successo popolare fuori da ogni previsione. In particolare il personaggio di Zora, il cui enorme consenso le consentì di non virare se non tardissimo sul porno esplicito, la scelta che gli editori del settore – negli anni ’80 – avevano ormai compiuto tutti in un’escalation inarrestabile che coinvolse tutte le eroine innominabili del fumetto exploitation, da Sukia (che aveva il volto di Ornella Muti) fino a Jacula. Per garantirsi nuovi e vecchi lettori. Quando anche per Zora fu il momento di virare sull’hard, Balzano lasciò il progetto.
Aveva iniziato in Bonelli e qui, dopo numerosi altri progetti fumettistici, pubblicitari e nell’enigmistica. fece ritorno in qualità di grafico correttore.
La “figlia”, Zora la vampira, è rimasta nell’immaginario collettivo degli italiani. Eroina sensuale e disinibita in un mondo di nuvolette, tornò sulle scene all’inizio del Terzo Millennio. Ma non nel fumetto, bensì nel cinema e fu protagonista di un film girato dai Manetti Bros e loro opera prima nel lungometraggio, giocato tra Roma e Napoli. Interpretata da Micaela Ramazzotti, Zora incontra personaggi border-line e, tra gli altri, si imbatte nel “commissario” Carlo Verdone (che sarà tra i produttori della pellicola) e nel vecchio rivoluzionario impersonato da James Senese.