L’ex calciatore barese è ricoverato per Covid. Il suo contributo nei giochi qurinalizi, però, potrebbe essere una svolta situazionista. Lo spiega qui Marco Ciriello, scrittore non conformista. ***
Lettera a un Presidente mai nato
Dopo aver letto sull’Espresso le lettere degli intellettuali italiani rivolte al futuro Presidente della Repubblica, voglio scrivere un breve messaggio all’uomo che può e deve portare l’Italia fuori dallo stallo: Antonio Cassano. Una scelta concreta che non trova ragione solo nel suo coraggio per come ha affrontato ogni addio dalle squadre che lo avevano ingaggiato, nelle fughe, nel suo poco attaccamento al lavoro e nella capacità di sfanculare chiunque senza timore reverenziale – dagli allenatori ai presidenti, senza dimenticare dirigenti, compagni, massaggiatori, avversari, arbitri, guardalinee e tifosi – ma soprattutto per l’informalità che adotterebbe per il ruolo istituzionale, eliminando la distanza tra il Quirinale e il popolo italiano, preferendo sempre la pelliccia alla protocollare giacca con cravatta. Finalmente un riformatore della politica rivolta al sud, un vero intellettuale gramsciano che qualificherebbe in maniera definitiva il barese come lingua delle relazioni internazionali e seconda lingua ufficiale dell’Unione Europea. Un autentico antifascista, autore di diversi gol alle squadre del potere, senza mai cedere alla tentazione di essere comprato dalla Juventus. Che poi non sono proprio il dribbling inutile, lo stop impossibile e i grandi passaggi a fare del Presidente della Repubblica il vero garante della Costituzione? Antonio, pensaci, e ascendi. E se non vuoi farlo per noi, fallo almeno per i calciatori, questa categoria di capri espiatori, pensa al povero Lukaku in queste ore. Immagina le facce di Michele Serra, Antonio Scurati e Roberto Saviano il prossimo 31 dicembre per il tuo primo messaggio di fine anno, pensa a Michela Murgia ogni qual volta scavalcherai in maschilismo Berlusconi, uno che ha sempre scopato meno di te, pur avendo più soldi; pensa a Gramellini e Cazzullo che si litigano una tua intervista, non ci negare questa soddisfazione. Immagina Cassese costretto a chiosare ogni tua uscita, prova a vedere i direttori di giornale costretti a chiamare Bobo Vieri per capire che cosa farai. Pensa alla sostituzione delle stantie onorificenze con una sola e innovativa: R- icchio’, pensa a come ogni tuo messaggio si possa aprire così, e pensa all’imperiosità e all’efficacia con una sola parola: di una naturale sottomissione di ministri e leader di partiti che è mancata a Mattarella. Pensa alla possibilità di far riscrivere l’inno a Checco Zalone, alle regie delle dirette affidate a Gennaro Nunziante, pensa ai tuoi interventi la domenica sera, ai messaggi solo per dire a Ronaldo che a Bari vecchia sarebbe stato una mezza fetecchia. E a chi voterà per il titolare del prossimo settennato, lascio un messaggio: deputati&senatori, convochilo.
Come no! Un bel derby Cassano-Fedez!
Leggo che si candiderebbe anche Gianna Nannini per il Quirinale: annamo bbene! Ma non era il Grande Fratello VIP?
Meno male che non c’è il voto diretto! Altrimenti Cassano-Fedez-Nannini ecc. rischiamo, con l’idiozia dilagante, di ritrovarli sul serio sul Colle!
Cicciolina, tanti anni fa, ha fatto scuola! Certo ci voleva il pirlone di Pannella, ma non solo…
Quello del partito transnazionale, aha, aha, aha!!!!