Il belga Romelu Lukaku è in rotta con il Chelsea dopo l’intervista concessa a Sky nella quale esprime tutto il suo malessere londinese e il desiderio di tornare all’Inter (ma i tifosi nerazzurri non lo aspettano certo a braccia aperte e gli hanno dedicato uno striscione polemico). Sul tema si registra la posizione di Paolo Di Canio, ex campione del West Ham e massimo conoscitore del calcio inglese in Italia.
“Lukaku non ha la minima consapevolezza di quello che sta dicendo. Si vede la debolezza di un atleta che dopo 6 mesi si arrende perché è arrivato lì con un’arroganza dovuta al fatto che non si rende conto delle dimensioni e dei livelli.
Non è Messi o Maradona, l’Inter avrebbe vinto lo scudetto anche con Zapata.
È un giocatore fragilissimo, dice cose talmente semplici e si è fatto un autogol clamoroso.
Poverino, ha fatto un disastro, scontentando tutti, per prima sé stesso.
Gioca un campionato dieci volte superiore alla Serie A e ora è uno dei tanti, ma se arrivi lì pensando di essere il numero uno non hai capito nulla.
Io penso che lui sia un panterone moscione, caratterialmente mai così cattivo e voglioso.
Non basta aver vinto un campionato italiano che hanno vinto in migliaia.
Ora è al Chelsea, ed è uno dei tanti che per lui è già una grande cosa a 29 anni.
Alle prime difficoltà ha mollato, è crollato.
Ora credo si stiano mangiando le mani per la spesa e l’esborso fatto perché è stato un lusso per il Chelsea prendere un giocatore che alla fine neanche serviva”. (Paolo Di Canio)
L’operazione Lukaku in Premier
Romelu è stato pagato dal Chelsea in estate 115 milioni e guadagna 12 milioni netti a stagione con un contratto lungo (scade fra 4 anni e mezzo). Secondo trasfermarkt.com il suo valore attuale è calato ma non di molto: 100 milioni.
Certo che spendere 115 milioni e fargli un simile contratto quadriennale significa una cosa sola: essere fessi! Certo che Lukaku, pagato come un dio, ora pensa d’essere un dio… Elementary, Watson…
Il fratello che giocava nella Lazio era molto migliore di lui.