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Non avevamo letto bene. Allora abbiamo sgranato gli occhi. C’è scritto proprio così: “Tu non potresti vedere nulla maggior di Roma”. E’ questo il testo di un cartello esposto in una libreria Feltrinelli. Un vero capolavoro situazionista perché l’autore presunto (una bischerata?) in calce alla citazione è Omero. Ecco, l’aedo dell’Iliade e l’Odissea, notoriamente non dotato di una vista potente… E poi Omero aveva vissuto un periodo storico che non ha affatto connessioni con la Roma imperiale…
Il paradosso è che la citazione collima con un verso celebre dell’Inno a Roma, scritto dal gigante Giacomo Puccini, e poi a lungo colonna sonora del Ventennio, nonché musica di apertura dei comizi del Msi per tutto il dopoguerra…
In agguato la cancel culture
La querelle fa dunque sorridere e forse pensare. Siamo certi, però, che nei prossimi minuti il cartello sarà rimosso in ossequio al conformismo farsesco che domina il panorama culturale italiano.
Forse non è l’Omero dell’Iliade ed Odissea, notoriamente vissuto molti secoli prima della nascita di Roma, ma Homero dei Simpson….
…dalla Feltrinelli lecito aspettarsi di tutto in epoca di ignored culture…
Avevo nove anni ,il 26 Ottobre 1954, quando il popolo di Trieste – insieme a noi esuli da Fiume,dall’Istria e dalla Dalmazia – era accorso in Piazza Unità d’Italia e lungo le Rive per accogliere la sfilata dei nostri soldati che riportavano l’amato tricolore della Patria. Ma il momento più emozionante fu quando le navi della Marina Militare attraccarono al Molo Audace (come nel 1918 alla fine della Prima guerra mondiale) allora -tra le lacrime- si alzò alto e potente il coro di decine di migliaia di persone che cantavano “l’Inno a Roma”.