L’Italia di Conte l’ha sfangata a Sofia grazie a un gol, stupendo, dell’oriundo doriano che risponde al nome di Eder. La partita contro i bulgari non è stata all’altezza delle aspettative, un po’ come quasi tutto quello che accade qui, in Italia, in questi anni. Ci si arrabbatta e, alla fine, si inneggia a un pareggino. Vabbè.
Eder Citadin Martins s’è ritrovato addosso la casacca azzurra perchè s’è ritrovato tra i bisnonni tal Battista Righetto, italiano. Impressionante notare come gli italiani, in Sudamerica, siano riusciti a sfornare generazioni su generazioni di campioni. Calcisticamente è nato nel Criciùma, fra le Tigri Tricolor (biancogiallonero) dello stato di Santa Catarina, sud del Brasile. In Italia ha fatto tutta la trafila tra C e B, poi la Samp e l’esordio in rete nientemeno che al Levski di Sofia.
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=sfyoyRphj9A[/youtube]
Oriundo, carioca del sud, che ha tenuto a galla la truppa azzurra di Antonio Conte. Il tecnico salentino è un cannibale frustrato. Adesso che sta dall’altra parte della barricata, capisce alcuni dei piagnistei di chi lo ha preceduto, don Cesare Prandelli che – per inciso – anche lui in Bulgaria pareggiò, per due a due, con Osvaldo in campo. La prestazione di sabato, le ultime uscite della nazionale stridono con le premesse. Ricordate l’Olanda massacrata al San Nicola di Bari? Adesso che la luna di miele è finita, Conte deve scontrarsi con la realtà. Con la Juve che gli fa le ripicche, per esempio. Dovranno spiegarcelo per bene, un giorno, che cavolo è successo davvero l’estate scorsa. Con i media che, pallosamente, invitano a non fischiare il cittì manco fosse colpa sua se in Italia campioni, oppure come dicono loro “top player”, non ce ne stanno più. Antonio Conte è stanco ed è uomo sanguigno, capace di far saltare il tavolo. La magia bulgara dell’italobrasileiro di Sinisa Mihajlovic, Eder ha di fatto sancito una tregua, armatissima.