Fra pochi mesi Microsoft inizierà a distribuire Windows 10, prodotto che in base al successo che conseguirà, potrebbe cambiare la faccia del mondo tecnologico e riportare in auge l’azienda di Bill Gates, che negli ultimi anni ha perso importanti quote di mercato, sia in ambito domestico che in ambito industriale. Dalle versioni di prova che sono state distribuite per utenti esperti possiamo già trarre alcune conclusioni, così come possiamo già dare un giudizio della strategia adottata dall’azienda, molto cambiata rispetto a quella precedente.
Crollo e risalita a Seattle
Dopo Windows XP, a Microsoft le cose non sono state fatte molto bene. Windows Vista nel 2006 fu un gigantesco buco nell’acqua, che provocò un’emorragia di clientela verso i prodotti Apple e verso i sistemi Gnu/Linux, che avevano ormai un’interfaccia matura per essere utilizzata da utenti non esperti di riga di comando. A questo va aggiunto che i grandi cambiamenti imposti dalla rivoluzione delle tecnologie mobili, smartphone e tablet, non sono stati colti appieno. L’azienda quindi partì subito svantaggiata rispetto ad Apple, Blackberry e Google, tanto che per avere un sistema decente, gli utenti hanno dovuto aspettare Windows Phone 7, nel 2010, in ritardo di tre anni rispetto al primo iPhone, con Android in crescita e i Samsung Galaxy che si apprestavano a invadere il mercato. Inutile dire che, nonostante alcune caratteristiche interessanti, Microsoft rimase tagliata fuori, tanto più che nel 2011 l’uscita di Android 4, vera e propria macchina da guerra, diede molti grattacapi a tutta la concorrenza. Windows 7 nel frattempo aveva corretto un anno prima, per quanto riguarda il mercato del PC, molti errori e stava iniziando una lenta risalita, ma i clienti persi difficilmente sarebbero tornati. La stabilità del sistema era però recuperata e gli utenti potevano lavorare senza i continui problemi di Vista. Tuttavia, la concorrenza sempre più spietata richiedeva qualcosa di diverso.
Si fa sul serio. Windows 8 e Nokia
Windows 8 esce nell’ottobre del 2012 ed è subito apprezzato. Si avvia velocemente, è stabile, non si blocca ogni due minuti e, dato che il flop di Vista è ancora una ferita aperta, questa caratteristica appare subito determinante. L’unica pecca è un’interfaccia grafica rinnovata, dalla quale è stato eliminato il menu start, uno degli elementi principali di tutte le precedenti interfacce e di fatto uno standard. L’eliminazione dello start però ha una ragione ben precisa. La nuova interfaccia, Metro, è orientata al mondo mobile, su cui l’azienda sta finalmente investendo. Il tablet Surface inizia a diffondersi, gli ultrabook, progettati da Intel, con il nuovo sistema si avviano in pochi secondi e, ciliegina sulla torta, un accordo con Nokia, la storica azienda costruttrice di telefonini, permette di concentrarsi sugli smartphone. Il matrimonio fra le due aziende non è solo economico. L’idea fondante di Microsoft fu quella di portare un pc su ogni scrivania, mentre quella di Nokia era quella di produrre telefonini a basso costo per tutti. Stessa filosofia per due prodotti diversi, che quindi si uniscono per produrre qualcosa che vada a giocarsi una partita economica contro Apple e Samsung. Dopo qualche mese dalla fusione inoltre, vengono prodotti i primi dispositivi targati Microsoft.
Windows 10. O la va o la spacca.
L’azienda dello Zio Bill si presenta quindi al 2015 in crescita. La nuova direzione, portata avanti dal febbraio 2014 dal nuovo Ceo, Satya Nadella dal 2014, pare aver dato i suoi frutti. Gli smartphone Lumia, sono funzionanti e stabili, anche quelli che costano poco, Windows sta iniziando a tornare sistema di riferimento per aziende e utenti domestici e l’attesa per il nuovo sistema operativo, Windows 10, è alta. Le versioni di prova distribuite per gli utenti esperti offrono un’anteprima di un sistema moderno e veloce, nel quale, fra le tante innovazioni, è previsto il ritorno del menu start. La versatilità del sistema permetterà di conquistare nuove fette di mercato, mai toccate prima, visto che il sistema funzionerà su schede come le Raspberry P2, dei mini PC con architettura di processore ARM, che fino ad oggi erano appannaggio delle distribuzioni Linux. Windows 10 ha inoltre inaugurato un nuovo approccio nello sviluppo che, come notano gli stessi addetti di Microsoft, non era mai stato utilizzato. L’interazione con gli utenti, per creare un prodotto sempre più rispondente alle loro richieste, è stata quotidiana e approfondita, tanto che si è creata una vera e propria community. Inoltre la decisione di distribuire il sistema gratuitamente, per chi ha già 7 e 8, altra innovazione epocale, è un modo per cogliere il cambiamento nel mercato che c’è stato dagli anni ’90 ad oggi. Windows è sempre stato “craccato” e distribuito non legalmente tramite ogni tipo di canale, ma questo non ha provocato un grave danno economico all’azienda. Se a distribuirlo gratuitamente sarà la Microsoft stessa, non può che guadagnarci in termini di diffusione e marketing.