La via del saggio è agire ma non competere.
Lao Tse
Hari Gurung, Man Bahadur Gurung, Jigme Tshering, Chencho Gyeltshen, Karma Sheldrup, Ugyen Dorji, Karma Nidup, Tshering Dorji, Biren Basnet, Dawa Gyeltshen, Lhendup Dorji. Segnatevi questi nomi, hanno scritto la storia: sono gli eroi del Changlimithang, sono gli undici uomini che hanno riscattato l’onore pallonaro del Bhutan battendo in casa loro lo Sri Lanka, guadagnandosi così il diritto a nutrire la speranza in un’improbabile qualificazione ai mondiali di Russia nel 2018.
Quindicimila persone hanno spinto i Dragoni arancioni verso la storica vittoria della rappresentativa himalayana, da anni stabilmente ancorata al fondo della classifica Fifa. Il ranking, come il rating, “pesa” nazioni e popoli. Sulla bilancia calcistica i sudditi di re Jigme Khesar Namgyel Wangchuck erano finora completamente inconsistenti. Ultimi tra gli ultimi. Poi è arrivato CG7. Il Cristiano Ronaldo del Bhutan.
Chencho Gyeltshen è l’unico professionista bhutanese. È giovanissimo, ha appena diciannove anni, in nazionale veste la casacca con il 7 ma indossa la maglia numero 99 nel Buriram United, che prima dell’albionizzazione forzata del calcio asiatico era “solo” il Provincial Electricity Authority Fc, schiacciasassi thailandese che nella Champions League d’Asia ha appena impattato con il Gamba Osaka, la squadra giapponese in cui militò l’ex pallone d’Oro d’Africa Patrick Mboma prima della sua avventura italiana tra Cagliari e Parma. All’andata è stato lui, CG7, a offrire l’assist a Tshering Dorji per il gol vittoria. Al ritorno è andata ancora meglio. Doppietta per il 2-1 finale. Davanti al suo popolo armato di voce e tamburi e l’entusiasmo di chi sta per scrivere la storia.
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CG7 è appena agli inizi della sua carriera. Ma è già diventato un eroe nazionale. In Bhutan – perla montuosa stretta tra Tibet e India – la sua “brace” ha fatto esplodere lo stadio Changlimithang, nella capitale Thimphu. Ora il Bhutan potrà prendere parte alla seconda faase eliminatoria, decisiva ai fini della qualificazione mondiale. Che sarebbe leggendaria per una squadra di assoluti dilettanti guidati da un seppur talentuoso ragazzino con la fregola del pallone. E che costringerebbe la Fifa a riformulare gli astrusi calcoli del suo rating-ranking.