Mentre il Cardiff e l’Inter trovano l’intesa, Gary Medel attende a Madrid il via libera per partire alla volta dell’Italia. Secondo l’accordo, l’Inter verserà, in tre rate, 8 milioni di euro più uno di bonus erogato se i neroazzurri, nei quattro anni di contratto del giocatore, dovessero qualificarsi per la champions league.
Mazzarri lo aveva puntato qualche anno fa. Nel giugno 2012 alcuni giornali online napoletani lo vedevano vicino al club partenopeo. Poi il silenzio. Allora ecco che ci riprova dalla panchina dell’Inter. E questa volta sembra esserci riuscito.
Gary Medel, 27 anni, classe ’87, nato a Santiago del Cile, inizia con le giovanili de l’Universidad Catolica approdando in prima squadra nel 2006. La sua bravura e soprattutto la grinta nel recuperare palloni difficili gli fanno meritare il soprannome di “Pitbull”. Non solo, molti in lui rivedono uno dei pilastri della nazionale italiana Gennaro Gattuso.
Passano tre anni e nel 2009 il “Gattuso del Cile” arriva in Argentina con la maglia del Boca Juniors. Nelle due fasi del torneo argentino, Inicial e Final, impostosi ad alti livelli, viene considerato uno dei maggiori talenti del calcio sudamericano. Colleziona in tutto 46 presenze con un bottino di 7 gol.
Medel cresce e dimostra sempre più di valere, e allora ecco che nel Gennaio 2011 l’Europa lo chiama. Lui risponde prontamente e diventa subito una pedina fondamentale del Siviglia, club in cui rimane fino al 2013 segnando 8 gol e realizzando 3 assist.
La scorsa stagione viene prelevato dal Cardiff City. L’esperienza in Premier finisce con la retrocessione della società gallese in Championship. Cestinata.
Al via i Mondiali in Brasile. Il percorso fatto dalla Roja è nella memoria di tutti. Lo ricorderà a vita Pinilla, con quella traversa al ‘119, immagine impressa sulla pelle del cagliaritano, che è costata l’eliminazione contro i padroni di casa. La memoria di pochi, però, ricorderà l’esordio della nazionale cilena. Ancora meno persone, forse, la prestazione di Gary “El Pitbull” Medel. Statistiche Fifa alla mano, contro l’Australia registra una percentuale di passaggi riusciti del 97%, 71 su 73. Va bene ma è l’Australia diranno molti. Allora ecco che contro la Spagna arriva a completare l’84% dei passaggi. Ma il dato eccezionale è un altro. Nemmeno un fallo commesso, anzi ne subisce due. Numeri che fanno girare la testa direbbe l’ingegner Cane di De Luigi.
La testa a Mazzarri potrebbe averla fatta girare per davvero. Sarà la forte personalità dimostrata in campo, la bravura nelle palle alte nonostante i 171 cm, sarà la duttilità che potrebbe mettere a disposizione nel 3-5-2 dell’allenatore interista, sia come centrale difensivo che come mediano. Sarà anche la dipartita di senatori come Zanetti a rendere necessaria la presenza di giocatori carismatici che possano fare da leader in una squadra composta da molti giovani.
Le qualità ci sono. Ma in serie A non è facile giocare. Vedremo se le statistiche saranno anche questa volta dalla sua parte.