Il rugby, si sa, non è solo una rude danza virile tra omaccioni che si contendono una palla ovale. E’ molto di più. E per esplorare tutti gli anfratti, anche quelli più reconditi, di uno sport nobilissimo, per troppo tempo confinato dalle anime belle nella nicchia delle discipline ‘minori’ causa “violenza” (ma davvero??), c’è bisogno di spremersi le meningi e inventare qualcosa di nuovo. Finalmente anche in Tv, dove lo sport è troppo spesso raccontato con format che erano già vecchi all’epoca di Tutankhamon.
INDAGINE SU CINQUE AVVERSARI AL DI SOPRA DI OGNI PRONOSTICO – Il canale Dmax manderà in onda – nelle prossime settimane – due nuovi programmi. Uno, in particolare (Cinque Avversari per la Meta), rischia davvero di sconvolgere il modo di narrare la competizione sportiva: in vista del prestigioso torneo del Sei Nazioni, sarà dedicato ampio spazio alle indagini del commissario (tecnico) Jacques Brunel sulle avversarie degli azzurri. Irlanda, Scozia, Inghilterra, Francia e Galles saranno di volta in volta analizzate e “spiegate” dal ct azzurro in tutti i loro aspetti, dai palmares nazionali fino allo stato dell’arte del movimento rugbistico in ognuno dei cinque Paesi in questione. Con metodo “poliziesco” applicato alla palla ovale.
QUINDICI UOMINI E UNA META – Il secondo programma televisivo dedicato al rugby azzurro sarà incentrato sugli interpreti della palla ovale nazionale. Andrea Masi, Giovanbattista Venditti, Tommaso Benvenuti, Alberto Sgarbi, Luke McLean, Luciano Orquera, Edoardo Gori, Sergio Parisse, Simone Favaro, Alessandro Zanni, Marco Bortolami, Francesco Minto, Martin Castrogiovanni, Leonardo Ghiraldini, Mauro Bergamasco, saranno tutti protagonisti del format “15 per la Meta”. Che, stando alle indiscrezioni, sarebbe sulla stessa falsariga del format che Dmax ha già sperimentato con successo in un altro sport, le Mixed Martial Arts, seguendo tutte le fasi dell’allenamento del fighter romano Alessio Sakara, dal lavoro in palestra fino alla vita familiare. Quindi ciò che ci viene promesso pare proprio essere ben lontano dal solito (e palloso) reality sportivo…