Il termine greco ἐπιδημία indica la manifestazione di un qualcosa che si diffonde rapidamente tra il “popolo”. Esso, originariamente, possedeva anche un significato teologico. Infatti, con “epidemia” si poteva indicare anche l’apparizione di una divinità in un determinato luogo. Nell’Iliade di Omero, ad esempio, Apollo (capace di creare ed allontanare i mali) diffonde la peste tra gli Achei colpevoli di aver peccato contro la divinità.
Riportando il termine “epidemia” al suo originario significato, si potrebbe facilmente affermare che queste manifestazioni sono sempre delle epifanie a prescindere da ciò che si mostra.
L’attuale crisi epidemica non è affatto estranea a tale dinamica. Questa, oltre ad aver vorticosamente accelerato processi politico-economici (e geopolitici) già in corso da oltre un decennio, non solo ha smascherato il fallimento del modello occidentale liberal-capitalista (che si è cercato di nascondere attraverso l’ostracizzazione della critica dietro l’accusa di “negazionismo”) e della sua insipiente classe politica, ma ha portato a galla (ancora una volta accelerandone la diffusione soprattutto in territorio europeo) nuove forme pseudoreligiose già largamente presenti Oltreoceano.
Nella convinzione guenoniana che ogni movimento politico o pseudoreligioso difficilmente ha origini spontanee, e nell’altrettanto precisa convinzione che lo stesso “covidismo” (con i suoi dogmi e profeti virologi e intrattenitori televisivi) non sia affatto estraneo alle caratteristiche della pseudoreligione, in questo contesto si cercherà di esaminare il fenomeno QAnon. Questo, pur essendosi posto in opposizione al racconto ufficiale della crisi pandemica, si presenta a tutti gli effetti come l’altra faccia della medaglia della “spiritualità alla rovescia” nell’epoca della “grande parodia”.
René Guénon (di cui spesso si ignorano le profonde intuizioni geopolitiche) nel suo saggio sul “teosofismo”, attraverso un’attenta analisi del fenomeno, giunse alla conclusione che gli agenti di influenza “intellettuale e spirituale” legati alla pseudoreligione fondata da Madame Blavatsky non fossero altro che degli strumenti al servizio dell’imperialismo britannico in India con lo scopo di attaccare le istituzioni tradizionali indù.
Al di là delle apparenze, non è affatto improprio un paragone tra il teosofismo ed il fenomeno QAnon. In entrambi i casi, infatti, si può apertamente parlare di culti pseudoreligiosi che hanno le loro origini nelle forme di devozione inquiete e deviate proprie del mondo anglo-americano. Tuttavia, se il primo si richiama seppur in modo confuso (e prettamente moderno) all’antichità, il secondo ha carattere puramente postmoderno essendo niente di più che una forma di messianismo digitalizzato ad uso e consumo del navigatore “occidentale” della rete.
QAnon, dunque, è una pseudoreligione il cui ben dissimulato obiettivo geopolitico è quello di instillare nelle menti culturalmente colonizzate degli Europei la convinzione che la salvezza arriverà sempre e comunque dagli Stati Uniti e non da un reale moto di rivoluzione politica e di slancio sovrano. E della pseudoreligione ha tutte le caratteristiche: una guida (“Q”) che si presume a conoscenza di segreti politico-militari che rivela ad un “cerchio interno” di adepti (o “iniziati”), i quali, a loro volta, li diffondono al “cerchio esterno” (la massa) in modo da accrescere il numero di coloro che divengono strumenti (più o meno consapevoli) della diffusione del messaggio. Esiste un evento escatologico finale, The Storm (la tempesta che spazzerà via la “cupola pedo-satanista” che governa il mondo), ed una “dottrina” assai sfuggente ed instabile capace di adattarsi alle diverse situazioni contingenti ed al fatto che le innumerevoli previsioni errate possano mettere a rischio la fedeltà degli adepti nel “piano”. Persino lo scontro tra “White Hats” (i pirati informatici buoni addirittura capaci di prevedere il futuro grazie all’“informatica quantistica”, sic!) e “Black Hats” (pirati informatici cattivi) ricorda da vicino l’insistenza teosofista sulla lotta tra maghi bianchi e maghi neri (spesso identificati dalla Blavatsky con quei Gesuiti colpevoli di una visione religiosa conservatrice ed in netto contrasto con quella di matrice anglo-sassone).
L’idolatria e l’attribuzione di facoltà inesistenti alla guida (sia essa il Gen. Flynn o Donald J. Trump) è un’altra caratteristica che accomuna QAnon a quelle pseudoreligioni la cui fabbricazione, sempre secondo Guénon, ha anche il preciso obiettivo di “sconvolgere e squilibrare gli spiriti più deboli fino a condurli ad una condizione di semifollia”: compito, ad onor del vero, assai facile in una società profondamente ansiogena, culturalmente debolissima e basata su piaceri effimeri a cui la crisi epidemica ha dovuto porre una momentanea interruzione.
Se il “covidismo” è divenuto la sovrastruttura ideologica dell’istante di transizione ad una forma di capitalismo della sorveglianza digitalizzato, la pseudo-opposizione più o meno inconsapevolmente influenzata dal “QAnonismo”, distogliendo le forze dissenzienti da una reale lotta al sistema (scadendo ad esempio nella ridicola banalizzazione di fenomeni gravi e reali come il traffico dei minori) e concentrando la scontro con le élite sul piano di una criminalizzazione “morale” (altra caratteristica propria delle forme pseudoreligiose di origine anglo-americana) più che politico-economica, non fa altro che fare il gioco del sistema stesso. Se il virus biologico è (forse) arrivato dalla Cina, quello ideologico è sicuramente di origine “occidentale”.
Peccato che sia morto Galli. Invece del “Nazismo Magico” (inesistente) forse avremmo il “Trumpismo Magico”…